
Pochi minuti e Salvini affida a Facebook un post destinato a scatenare le polemiche. "Il destino dell'Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino - scrive - come a dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque... Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto". Coincidenza, in quel momento il Capo dello Stato stava visitando lo stand della Regione Veneto e parlava della riuscita della manifestazione con il governatore leghista Luca Zaia.
Più tardi Salvini, parlando a Porto Recanati, tenta una parziale marcia-indietro: "La mia non era una frase contro Mattarella: io difendo il diritto dell'Italia e degli italiani. Il presidente non può invitare i clandestini di tutto il mondo a venire in Italia". Ormai però la polemica è esplosa e arrivano da maggioranza e opposizione espressioni di solidarietà al Capo dello Stato e di biasimo per il leader del Carroccio. Alzano gli scudi a difesa dell'inquilino del Colle anche i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini che definiscono "inaccettabili" gli "insulti" di Salvini.
IL COMMENTO
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