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L'affondo dopo la frase presidente "Italia vuol superare le frontiere"
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Il leader della Lega Nord Matteo Salvini attacca il presidente della Repubblica e scoppia la bufera politica. "Complice e venduto" è l'affondo del segretario della Lega nei confronti del Capo dello Stato, per una frase che richiamava il tema delle frontiere e - solo per Salvini - quello dell'immigrazione. L'occasione la offre il 'Vinitaly' di Verona, manifestazione vetrina per l'Italia che funziona, fatturato ed export in crescita. Da lì Mattarella, partendo dal vino che l'Italia vende in tutto il mondo, sviluppa il suo ragionamento: "Da prodotto antico a chiave di modernità, il vino italiano, col suo successo nell'export conferma come il destino dell'Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino".

Pochi minuti e Salvini affida a Facebook un post destinato a scatenare le polemiche. "Il destino dell'Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino - scrive - come a dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque... Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto". Coincidenza, in quel momento il Capo dello Stato stava visitando lo stand della Regione Veneto e parlava della riuscita della manifestazione con il governatore leghista Luca Zaia.

Più tardi Salvini, parlando a Porto Recanati, tenta una parziale marcia-indietro: "La mia non era una frase contro Mattarella: io difendo il diritto dell'Italia e degli italiani. Il presidente non può invitare i clandestini di tutto il mondo a venire in Italia". Ormai però la polemica è esplosa e arrivano da maggioranza e opposizione espressioni di solidarietà al Capo dello Stato e di biasimo per il leader del Carroccio. Alzano gli scudi a difesa dell'inquilino del Colle anche i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini che definiscono "inaccettabili" gli "insulti" di Salvini.