Il referendum sulle trivellazioni in mare si avvicina e continua l'opera di sensibilizzazione dei due comitati che sostengono le differenti posizioni. Per il 'sì', e quindi per l'abrogazione della legge favorevole ai petrolieri, si schiera il coordinamento nazionale “NoTriv”, di ispirazione ambientalista. Per il 'non voto', e quindi per far fallire il referendum in modo sfruttare i giacimenti finché non si esauriscono, i sostenitori del comitato “Ottimisti e Razionali”. Il Coordinamento No Triv nasce a Pisticci Scalo, in provincia di Matera, nel luglio 2012, ben prima che la Cassazione approvasse il referendum, perché è proprio nel Mar Adriatico che si concentra la maggior parte delle piattaforme in discussione. Si tratta di una rete che raccoglie centinaia di associazioni, comitati e circoli di partito in tutta Italia. Tra questi Legambiente, i Verdi, Greenpeace e il Movimento Cinque Stelle. Il coordinamento è strutturato in sezioni regionali.
Stop all'estrazione di idrocarburi fossili, puntare sulle rinnovabili e sull'energia sostenibile e mettere fine al rischio di inquinamento nel Mediterraneo: queste le ragioni che animano il comitato, attivo in tutta Italia con manifestazioni, cortei, flashmob ed eventi sportivi. Sul sito internet, notriv.com, si trovano informazioni e matieriale da scaricare e condividere. “Il mare è nostro”, “Cambia energia”, “Stop petrolio” gli slogan più usati. A disposizione degli utenti c'è anche un vademecum con tutti gli argomenti a sostegno del “sì”.
Contro i contrari è nato un altro comitato, quello degli “Ottimisti e Razionali”, altrimenti detto “Comitato non voto” perché punta a far fallire il referendum attraverso il mancato raggiungimento del quorum. Hanno aderito diversi giornalisti, come Stefano Cingolani, Giordano Masini e Carlo Puca, l'Associazione Italiana Nucleare, il filosofo Riccardo Ocone, persino Rosa Filippini, presidente di “Amici della Terra”, un'associazione ambientalista.
“Il catastrofismo non aiuta a crescere e a costruire il futuro. Vogliamo contrastare paure, allarmi ingiustificati e luoghi comuni”, spiegano nel portale ottimistierazionali.it. In una sezione apposita vengono smontate punto per punto le “bufale”, così le chiamano, dei “NoTriv”. In particolare si contestano i monitoraggi di Greenpeace sulle cozze pescate in Romagna, definiti inattendibili, e si punta sulla difesa dei posti di lavoro – migliaia, secondo il comitato – messi a rischio da un'eventuale vittoria del “sì”.
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