Gli allarmi bomba del 21 novembre scorso che interessarono il porto e l'aeroporto di Genova non erano opera di terroristi o di mitomani, ma di due passeggeri diretti a Tunisi che, in ritardo, rischiavano di perdere il traghetto. Gli autori del gesto sono stati identificati dalla polizia del mare e denunciati per pubblica intimidazione, interruzione di pubblico servizio e procurato allarme in concorso. Sono due tunisini e un serbo. Erano i giorni dopo le stragi di Parigi e gli allarmi per atti terroristici si moltiplicavano. Così i passeggeri diretti a Tunisi pensarono di sfruttare questa situazione per bloccare il traghetto di Grandi Navi Veloci che doveva portarli in Africa: un allarme bomba avrebbe fatto scattare i controlli e loro, in ritardo, avrebbero potuto arrivare in tempo allo scalo genovese. Così avvenne, la nave salpò con tre ore di ritardo e i due riuscirono a salire a bordo.
Un amico tunisino dei due passeggeri in ritardo, fece la telefonata annunciando la bomba che fermò il traghetto. I due, un tunisino e un serbo, sono residenti in Germania e fanno la spola con l'Africa per commerciare merce varia: sono stati identificati il 7 dicembre scorso, nel porto di Genova, appena sbarcati dalla nave in arrivo da Tunisi. Il complice era stato identificato la sera della telefonata, ma era irreperibile.
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