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L'ex ministro: "Il processo lo dimostra, non c'erano infiltrazioni"
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Secondo Claudio Scajola, ex ministro e zio dell'attuale assessore regionale Claudio, lo scioglimento per mafia del comune di Ventimiglia è stato "un abuso". E a dimostrarlo sarebbe il processo stesso.

Nei giorni scorsi, infatti, la Corte d'Appello ha assolto l'ex vicesindaco Gaetano Scullino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Reato presunto per cui, nel febbraio del 2012, l'amministrazione di Ventimiglia venne sciolta per infiltrazioni mafiose.

Scajola, intervenuto a un incontro dove era presente anche Scullino, ha poi affermato che su quello scioglimento "hanno cercato di costruire fortune politiche sciacalli e avvoltoi che pensano che la politica si faccia denigrando gli altri".

"È la dimostrazione di quello che abbiamo sempre sostenuto - continua riferendosi a Scullino e all'ex dirigente Prestileo, anche lui assolto - ovvero che non c'era alcuna motivazione per sciogliere il Comune, perché la loro assoluzione confermata in Appello significa che non c'erano infiltrazioni dentro l'amministrazione. Che poi ci sia della criminalità a Ventimiglia è un altro discorso".

Stessa linea di pensiero sulla recente richiesta di archiviazione relativa al caso dell'allora scorta che l'ex ministro Scajola avrebbe utilizzato per portare in giro Chiara Rizzo: "Pensi a tutto quello che è stato scritto sui giornali o detto e fatto vedere in televisione su quella vicenda, poi arriva l'archiviazione della Procura che dice che non c'è stato alcun abuso nell'utilizzo della scorta. Credo che si commenti da solo".