L’immagine di Enrico Preziosi impietrito in tribuna al fischio finale e’ l’emblema del disastro che ha combinato il Genoa. Il Bologna vince 1-0 grazie ad un gol 91’ di Rossettini che apre la crisi del Grifone al suo secondo stop casalingo consecutivo dopo il ko col Carpi e con la squadra in zona retrocessione fino al collo. Il Genoa paga gli errori sotto rete di Pandev, imperdonabile, di Gakpe, inguardabile e soprattutto paga un nuovo tradimento di Perotti: gia’, l’argentino, mister dieci milioni entra all’ottavo della ripresa e dopo un quarto d’ora di buon calcio, rifila una gomitata ad un difensore avversario e becca un altro cartellino rosso. Ci risiamo.Una follia come quella di Pavoletti. Il Genoa si suicida così, di questo passo finisce in B sicuro perché giocare bene non serve a nulla se si regala l’uomo in piu’ ad ogni avversario. Il tecnico Gasperini era furibondo, ma anche lui finisce nel calderone della contestazione. Ora occorre nervi saldi, ma la società si deve rendere conto del fallimento tecnico ed emotivo di molti giocatori. C’è tempo per rimediare, ma occorre piu’ umiltà e fare un deciso mea culpa. I tifosi lo meritano.
Se si analizza il match, la vittoria del Bologna appare un furto, ma cercare alibi sarebbe un esercizio di comodo che diventerebbe un boomerang. Meglio guardare dritta in faccia la realtà e ripartire dal flop di mezza rosa. Retrocedere in questo campionato pare impresa impossibile, ma da Preziosi all’ultimo panchinaro tutti devono reagire e invertire la rotta che porta chissà dove.
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