Il tecnico del Genoa, Gian Piero Gasperini, è amareggiato dopo la sconfitta interna contro il Carpi. Imputato speciale di questa giornata è Leonardo Pavoletti, ma quello di Gasperini è un duro richiamo all'umiltà a prescindere dai singoli episodi. "Dobbiamo metterci un pò di zavorra nelle tasche e ragionare sul fatto che in questo campionato il pensiero deve andare verso obiettivi diversi da quelli pensati, prima mettiamoci al sicuro", ha detto il mister rossoblù.
Gasperini non cerca alibi: "A forza di giustificarci ci penalizziamo. C'è troppa esaltazione del valore. Ho a disposizione dei giocatori che vengono qui per rilanciarsi in carriera, dobbiamo smetterla di pensare che siamo due spanne sopra gli altri: nel Carpi c'erano giocatori che correvano più dei nostri, torniamo umili".
Insomma, volare basso e tenere gli occhi aperti. E alle critiche sui cambi risponde: "Cosa devo spiegare? Diogo era in difficoltà su Martinho, De Maio non è in un buon momento". Ed è lo stesso Gasp che dà una lezione di umiltà: "Non ci siamo preparati bene, colpa mia che li ho fatti entrare, colpa dell'ambiente che non regge certe situazioni. Il Carpi ci ha ridimensionato, non siamo a livello d'Euorpa in questo momento: guardiamoci dietro, troppi episodi ed esagerazioni ci stanno facendo male. Iniziamo a farci furbi o ci bruciamo".
Infine, un commento su Pavoletti. Lo stesso Gasperini in settimana lo aveva benedetto come "giocatore da nazionale". Oggi l'inutile espulsione ha ridimensionato gli entusiasmi: "Siamo partiti molto bene, con molta convinzione - ha detto Gasperini - Poi è arrivato il rosso di Pavoletti, un episodio pesante che ci ha costretto a giocare per tutta la partita in dieci. Quello che ha fatto è inspiegabile, visto anche il suo momento".
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