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E con l'incognita di un successo del Movimento 5 Stelle
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Il centrodestra sicuro di vincere e vicino alla quadra sul candidato, il centrosinistra fermo ai confronti e aperto alle forze esterne al Pd. Si presenta così, ai primi di novembre, la sfida comunali del 2016 a Savona. Tutto starà a capire quanto incideranno i vari fattori in campo: la crisi di consensi di Federico Berruti e compagnia, i contrasti col governo nazionale e l'attivismo della giunta regionale targata Toti. E tra i due schieramenti potrebbe emergere invece il Movimento Cinque Stelle.

Angelo Vaccarezza, capogruppo di Forza Italia in Regione e referente politico per Savona, crede nel triplete: “Ho preso la provincia di Savona, che è sempre stata di sinistra. Sono consigliere di maggioranza in Regione dopo che la metà del mio partito ha seguito la Paita. Non c'è due senza tre”. Insomma, per Vaccarezza è quasi un pronostico da schedina: “Sono abituato a vincere quando i rossi sono in vantaggio. Il Pd ha sempre la presunzione che il vincitore delle primarie la spunti alle elezioni. Lella Paita docet”.

Il centrodestra già pronto a scendere in campo? “Mi verrebbe da dire che solo noi lo siamo perché il Pd è in rissa e nel Movimento Cinque Stelle ci sono difficoltà a fare sintesi sul nome. Noi presenteremo il candidato entro fine anno”. A mediare dietro le quinte ci sarà la squadra di Toti. Sarà lui a mettere d'accordo Forza Italia e Lega Nord sul nome. E sarà lui, secondo Vaccarezza, a traghettare il centrodestra sulla cima della Torretta. La vittoria alle regionali, oltre alla ritrovata unità, ha portato entusiasmo e voglia di far presto. “Con le dovute scaramanzie, a Natale avremo il futuro sindaco di Savona”, precisa Vaccarezza.

Clima più confuso in casa Pd. Dopo la riunione in Sala Rossa alla presenza del vicesegretario nazionale Debora Serracchiani, ci si ritrova sabato in palazzina Bic, in zona portuale. Ed è giusto intorno al porto che si delinea la spaccatura tra il Pd locale e i ministri renziani, con l'aggravante di una Serracchiani a sconfessare Delrio sul nodo dell'accorpamento. “Non è quella la soluzione giusta, ma sugli obiettivi generali siamo tutti d'accordo”, dice Barbara Pasquali, segretario comunale del Pd.

Sul nome del candidato per il centrosinistra ancora silenzio. Spazio prima alle tavole e ai confronti. “Ma non sarà solo il Pd a partecipare perché senza l'apporto di tutte le forze di centrosinistra non si può dare una risposta completa”. Sabato in sala sarà seduto il candidato sindaco? “Può darsi, perché no? È vero, si è parlato di Di Tullio. Dovremo interrogarci sul nome da proporre, sia all'interno sia all'esterno del partito”. I temi della partita sono svariati: i porti e la sicurezza in prima linea, “e da qui la rivoluzione urbanistica della città, i giovani e il lavoro”, spiega la Pasquali.

Nemmeno Vaccarezza, in fin dei conti, dà indicazioni sul prescelto. Ma qualche nome lo cita: “All'interno di ogni partito di coalizione c'è una disponibilità importante. Per la Lega il consigliere Arecco, per Forza Italia Parino. Una candidatura autorevole può essere Debenedetti. Ma l'aspetto importante è che abbiamo tutti idee comuni per il rilancio della città”.