L’Italia è primo importatore e secondo produttore europeo d’olio, ma ha una biodiversità di olive inarrivabile, con la coltivazione di 500 varietà diverse. Sono il 42% del totale, il doppio di Grecia e Spagna messe insieme. A spiegarlo è Federico Femminella, tecnico specializzato nelle analisi dell’olio, che ha raccontato come Arpal vigili sul Disciplinare Riviera Ligure, che produce circa 534 tonnellate l'anno. Fra le frodi più comuni smascherate nel laboratorio Arpal di Imperia, c'è la miscelazione di olio italiano con quello di altre nazionalità o altre varietà di minor qualità (semi, sansa, etc). E nel polo di eccellenza sull’olio vengono svolte anche tutte le analisi previste per controllare la qualità del prodotto: permettono di risalire all’origine delle olive, alla loro corretta conservazione e lavorazione, alla eccessiva maturazione.
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