politica

Il dibattito
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Ho letto l'articolo del Senatore Rossi sulla vicenda del bitume a Savona. Mi preme precisare alcune cose al netto delle opinioni di tutti che rimangono ovviamente legittime.

 In primo luogo Raffaella Paita era lì in Consiglio comunale a Savona perché il Comune nel convocare una seduta straordinaria del Consiglio ha ritenuto di invitare tra gli altri i capigruppo dei gruppi consiliari regionali ed era li a rappresentare, a pieno titolo, non la sua opinione personale ma quella di tutto il gruppo, compresa quella di chi, come me e Luigi de Vincenzi, impossibilitati a partecipare, solo qualche giorno fa ha depositato, con la firma della stessa  Paita, una mozione in Consiglio regionale dove si chiedeva un ulteriore approfondimento sulla pratica e si invitava la Regione a promuovere la Valutazione di impatto ambientale (Via) in modo da affrontare con maggiore profondità e in modo più circostanziato l'impatto di quest'attività sull'ambiente costiero e urbano di Savona interessato da questo insediamento. 

Come è noto questa è una pratica che viene da lontano e il cui iter comincia nel 2010. Nel 2012 la Regione con un decreto dirigenziale esclude la procedura di VIA e decide di sottoporre a screening questo progetto che nel frattempo aveva ricevuto il parere favorevole del Comitato portuale savonese. Nell'avanzare, come gruppo regionale, la proposta di sottoposizione a VIA del progetto o comunque nel richiedere un ulteriore approfondimento non abbiamo voluto mettere in dubbio  la correttezza della procedura fin qui seguita. Conosco bene il rigore e la serietà dei funzionari e dei dirigenti regionali che hanno seguito questa pratica e non ho il minimo dubbio sotto questo aspetto.

Abbiamo però voluto prendere atto del crescente disagio sociale che è emerso in città, di cui le seimila firme raccolte sono un segnale molto evidente, e dei dubbi e delle preoccupazioni che sono emersi con sempre maggiore forza e crediamo semplicemente che la buona politica consista nel dotarsi di strumenti che consentano di verificare fino in fondo se i dubbi sono sussistenti o no, se ci sono o meno le garanzie ambientali richieste dal sindaco Berruti nell'ultimo Consiglio comunale o al contrario non si debba riconsiderare, come pensiamo sia più ragionevole, la scelta di insediare proprio lì quell'attività, a poche centinaia di metri dal Priamar, da quartieri residenziali e da importanti attività' turistiche, commerciali, ricettive e crocieristiche. 

Non è vero che non si può fare niente. Anche in questa fase pur molto avanzata della pratica ulteriori approfondimenti possono essere disposti e per quanto ci riguarda rimaniamo convinti che tra questi ci sia la concreta possibilità di attivare la VIA regionale o direttamente per volontà della Regione o indirettamente su richiesta di un soggetto terzo, ma interessato in quanto concessionario delle aree, come l'Autorita' portuale, in cui sono presenti tra gli altri la Regione stessa e il Comune di Savona. 

Di questo parleremo alla ripresa nella Commissione territorio ambiente della Regione Liguria, di cui sono membro, e anche in quella sede, dopo che la maggioranza di centrodestra ci ha impedito di votare sulle mozioni nostra e dei 5 stelle in aula, proveremo a trovare una soluzione positiva, convinti che, a questo punto della procedura, pronunciare semplicemente un no non motivato a sufficienza,senza ulteriori e fondati elementi, che solo la VIA può produrre, sia molto facile, ma non porti da nessuna parte se non ad alimentare uno sterile contenzioso di assai dubbia riuscita per le istituzioni pubbliche. Convinti anche che senza adeguate garanzie ambientali quell'insediamento non si può fare e non si deve fare, in particolare in quell'area. 

Anziché trasformare questa vicenda in una prova generale delle elezioni savonesi o in un'anteprima del congresso del PD, che faremo a tempo debito, e' più utile concentrarsi su cosa fare concretamente ora. Quello che pensiamo lo abbiamo detto. I contributi di tutti, soprattutto se sono nel merito, sono ben accetti.