Per chi trasgredisce il divieto di accendere fuochi nelle aree boschive la mazzata parte da un minimo di 102 fino a un massimo di 2 mila euro. A ricordarlo, proprio in piena emergenza incendi, è la Guardia Forestale. Sanzioni pesanti, dunque, ma non solo teoriche: nella scorsa settimana ne sono state comminate una decina, ben quattro nella mattinata di oggi a un gruppo di persone che bruciavano sterpaglie. Durante lo stato di grave pericolosità per incendi boschivi è infatti "vietato, in tutti i boschi, prati, pascoli, coltivi, filari, castagneti da frutto, nonché in ogni altra parte del territorio in prossimità dei boschi nella quale possa esservi pericolo di incendio, accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o brace, fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo di incendio".
In caso di incendio, il responsabile è soggetto a denuncia penale e rischia fino a 5 anni di reclusione, oltre a dover rifondere i danni cagionati. Ancor oggi, in Italia e in Liguria, il 15% degli
incendi boschivi è di origine colposa, più della metà imputabili ad agricoltori incauti. Fiamme ossidriche, attrezzi, gruppi elettrogeni, petardi e fornelli sono le altre cause più frequenti.
A contestare le multe non è solo la Guardia Forestale, ma qualunque agente di Polizia locale o nazionale o membro di associazioni ambientaliste riconosciute.
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