“Il ‘problema’ croceristi è molto sentito nel nostro territorio perché questi flussi vanno a sommarsi con quelli già consistenti in un territorio congestionato dal turismo quotidiano. Noi chiediamo che questi flussi siano gestiti in modo che siano meglio distribuiti su tutto il territorio. Attraverso una gestione dei flussi, magari attraverso la carta dei servizi, che è una carta che aiuta il territorio a essere mantenuto con il contributo del turismo, possiamo portare i croceristi non solo nei centri abitati, ma possiamo portarli a conoscere il territorio nel suo complesso. E poi dobbiamo abituarli a visitare le 5 Terre come se stessero entrando in una cristalleria”.
Scarpellini annuncia che presto sarà aperto un punto di informazioni delle 5 Terre, all’interno della stazione marittima. Primo passo verso un’intesa più complessiva con l’Autorità Portuale: “Auspichiamo che nel tempo si riesca a trovare un accordo in modo che con la nostra carta si possa arrivare a una gestione più intelligente e più governata dei flussi, con il supporto delle guide turistiche, anche perché sono loro che poi devono verificare che questi gruppi vadano a rispondere alle esigenze del nostro territorio”.
Il Parco ha dunque individuato come prima soluzione quella dell’utilizzo da parte dei croceristi della Carta dei Servizi, che al costo di 12 euro, garantisce al turista di poter visitare i sentieri, di poter prendere il treno nella tratta tra Levanto e La spezia per un numero illimitato di viaggi nell’ambito della giornata, e ancora servizio wi-fi, e visite guidate sulla base della programmazione del parco stesso.
“La carta dei servizi – spiega Scarpellini - è un modo intelligente per far partecipare tutti quelli che vengono nel territorio del Parco alle spese di manutenzione del territorio, al sostegno all’agricoltura, ai trasporti, all’occupazione. Ricordiamo che attraverso la vendita delle carte riusciamo a garantire che indirettamente 120 persone abbiano un posto di lavoro, sono tutti giovani, sono tutti residenti nelle 5 Terre. La carta è un modo per far partecipare tutti al progetto del Parco Nazionale. E’ un progetto che ha anche il sostegno degli anziani. Sono loro che sono rimasti nelle parti alte del territorio a fare il presidio e da soli non possono più fare i lavori pesanti come la manutenzione dei muretti a secco. Noi attraverso la vendita delle carte attiviamo risorse per accompagnare queste persone nelle loro lavorazione attraverso l’aiuto di cooperative giovanili”.
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