cronaca

Parla il presidente della Cooperativa mitilicoltori Golfo Poeti
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Non si placano le polemiche sui danni che avrebbe provocato il dragaggio ai militi del golfo dei Poeti nei giorni tra fine gennaio e inizio febbraio. Un danno - lamentano i mitilicoltori locali - che si aggirerebbe intorno a 1 milione e 200mila euro. "Buttata via una stagione" spiega ai microfoni di Primocanale Federico Pinza, presidente della Cooperativa Mitilicoltori Golfo dei Poeti.

IL FATTO - "Il dragaggio ha provocato danni enormi. Il fatto è avvenuto a fine gennaio, inizio febbraio. Non riusciamo ad avere risposte, tramite Arpal, su qual è stata la causa. Ma i nostri soci sono convinti che sia colpa dei fanghi che si sono depositati sulle reste e hanno soffocato il prodotto in quei giorni, in una fase di riproduzione in cui i mitili sono particolarmente deboli. Ciò ha portato al deperimento e in seguito alla morte.

I DANNI - "Abbiamo quantificato i costi intorno a 1 milione, 1 milione e 200mila euro - denuncia Pinza - La difficoltà maggiore è di riuscire a soddisfare le richieste. Siamo in piena stagione e c'è carenza di prodotto adulto".

"UNA NUVOLA DI FANGO" - Ieri c'è stato un incontro tra i mitilicoltori e le autorità competenti per fare il punto sulla situazione e capire cosa è realmente successo in quei giorni al largo del Golfo dei Poeti.

"E' la seconda commissione effettuata. L'ArpaL afferma che non ci sono state fuoriuscite di fango e che il dragaggio è stato effettuato nella giusta maniera. Resta il fatto è che in quel periodo i vivai sono stati sommersi da una nuvola di fango. Non si capisce a questo punto la provenienza..."