cronaca

Toti ribadisce il suo "no alla tendopoli a Ventimiglia"
5 minuti e 17 secondi di lettura
E' passata apparentemente tranquilla la notte sulla scogliera di Ponte San Ludovico dove si trovano i migranti che protestano contro la chiusura della frontiera con la Francia. Oggi è il primo giorno di Ramadan e la Croce Rossa si sta preparando per affrontare la giornata. 

Riparati da tende e ombrelloni, almeno 100 migranti proseguono la loro battaglia. Ogni tanto urlano 'we not come back' e 'we need to pass' sotto lo sguardo attento della Gendarmerie che continua a rafforzare la sorveglianza alla frontiera di Ponte San Ludovico e di Ponte San Luigi, oltre che sui sentieri della Morte e dei Briganti per inibire i passeur.

La polizia italiana controlla che i migranti, che la Francia riporta al confine, non scendano fino alla scogliera. Li accoglie su un pullman che fa la spola con la stazione di Ventimiglia. La voce sul ritrovamento di due corpi sulla ferrovia oltre Mentone, è stata smentita dopo qualche ora. Notizia vera, ma datata, visto che i due corpi sono stati trovati due mesi fa grazie a una segnalazione.

Il ramadan potrebbe essere un problema a causa del caldo, ma la Croce rossa e la Croix rouge francese si sono attrezzate con il doppio turno dell'ambulanza. L'ipotesi di una manifestazione del Front national, annunciata proprio in concomitanza con l'inizio del ramadan, si è spenta col passare delle ore. Sembra che Parigi non l'abbia autorizzata. Polizia e carabinieri schierano i mezzi e da parte francese sono pronti i militari della Crs.

750 PASTI DISTRIBUITI - Secondo i dati forniti dalla Croce Rossa nella postazione allestita a Ventimiglia sono stati distribuiti ieri 750 pasti. Il numero dei
migranti "è aumentato in modo esponenziale nelle ultime 48 ore - fanno sapere dalla Croce Rossa - e il flusso sta aumentando". La Croce Rossa allestirà in giornata una cucina da campo ed è in arrivo un ambulatorio mobile dove saranno eseguiti tutti gli interventi necessari di primo soccorso.

160 RIAMMISSIONI DALLA FRANCIA - Oltre 160 migranti sono stati trasferiti ieri sera dalla Francia all'Italia alla frontiera di Ponte San Luigi alla stazione di Ventimiglia. Il dato è stato fornito  dalla Croce Rossa. Il centro di prima assistenza organizzato dal Comune di Ventimiglia nella stazione ferroviaria ospita ad oggi oltre 300 immigrati.

RAMADAN AL VIA - E' iniziata, sotto la guida dell'imam di Nizza, la preghiera per l'inizio del mese di Ramadan. Una quarantina di migranti di fede musulmana hanno ottenuto il permesso dalla polizia italiana di trasferirsi dalla scogliera sulla quale vivono da cinque giorni all'aiuola dirimpetto. Questa preghiera dà ufficialmente il via al mese di Ramadan al quale tutti i mussulmani hanno deciso di aderire nonostante le difficili condizioni di vita sugli scogli di Ponte San Ludovico.

CENTRO DI PRIMA ASSISTENZA - Rfi ha consegnato a Prefettura e Comune di Ventimiglia i locali individuati nei pressi della stazione ventimigliese per creare un centro di prima assistenza dei migranti che da giorni si trovano a Ventimiglia. Rfi, che aveva già concesso in uso il corridoio a sinistra della stazione ferroviaria, ha eseguito i lavori nei locali già destinati a spogliatoio che adesso verranno attrezzati dal Comune con alcune brandine. Ad ora sono ospitati nel corridoio della stazione oltre 150 migranti.

CASI DI SCABBIA ACCERTATI - Sono sei i casi di scabbia accertati tra i migranti che si trovano sulla scogliera di Ponte S.Ludovico, alla frontiera italo-francese di Ventimiglia. I sei migranti vengono curati dai medici della Croce Rossa.

PROFUGHI, DUE CONDANNE - I due sudanesi arrestati durante lo sgombero dei migranti della pinetina a Ponte San Ludovico a opera della polizia sono stati condannati oggi in rito abbreviato dal tribunale di Imperia. I due, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, sono stati condannati a otto mesi di reclusione ciascuno e scarcerati e hanno potuto raggiungere i loro compagni alla stazione di Ventimiglia.

LIGURIA E VENETO CONTRO ALFANO - Un centro di prima accoglienza in ogni regione, deroghe al patto di stabilità per i Comuni che accolgono migranti, rafforzamento dello Sprar (il Sistema di accoglienza per richiedenti asilo), accelerazione delle procedure di valutazione dell'asilo, riequilibrio delle presenze degli stranieri ospitati su tutto il territorio nazionale (78mila). Su quest'ultimo punto, c'è stata una spaccatura al Viminale nel corso dell'incontro tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, i presidenti delle Regioni e l'Anci.

Sono stati i governatori di Veneto e Liguria (era assente il governatore lombardo Roberto Maroni, che è tuttavia sulla stessa
posizione) a dire no a nuovi arrivi di migranti nelle proprie regioni. Il piano di redistribuzione del Viminale comunque proseguirà. Nei prossimi giorni previsto un incontro di Regioni ed Anci con il premier Matteo Renzi, prima del vertice europeo del 25 e 26 giugno.

RAFFORZATI I VOLONTARI - La Croce rossa rafforza la propria presenza a Ventimiglia con "più uomini e più materiali". Lo ha detto il presidente della Cri provinciale, Vincenzo Palmiero, oggi a Ventimiglia al termine della quotidiana riunione logistica in Comune.

"E' stato attivato il comparto regionale - ha detto Palmiero - e avremo una turnazione di 30-40 volontari tra il centro temporaneo di assistenza allestito alla stazione e la scogliera di Ponte san Ludovico alla frontiera. Un aiuto ci viene
direttamente dalla Croix rouge di Montecarlo che ci fornirà acqua e disinfettante. Oggi allestiremo la cucina da campo e potremo approntare direttamente i pasti. Sta tra l'altro arrivando anche l'ambulatorio mobile dove opereranno un medico dell'asl e un dottore della Cri".  

I COMMENTI -  "L'Ue nata a Ventotene rischia la sua fine a Ventimiglia". Lo ha detto il presidente del Senato Piero Grasso, a margine della presentazione delle nuove autoelettriche in dotazione a palazzo Madama.






L'UNGHERIA PENSA AL MURO - Nuove cortine di ferro rischiano di spuntare in Europa. L'ultimo muro, per barricare l'Ungheria contro l'afflusso di migranti, è stato annunciato oggi dal governo di Budapest: deciso a blindare il confine meridionale con la Serbia a dispetto delle polemiche internazionali. Il progetto, ideato unilateralmente, è stato illustrato dal ministro degli Esteri Peter Szijjarto. Ma era stato evocato dal premier populista Viktor Orban già la settimana scorsa, impegnato in una sorta di campagna elettorale anticipata.