cronaca

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Nuovo scandalo per il calcio italiano. Sono una cinquantina i fermi emessi dalla Dda di Catanzaro nell'ambito dell'indagine della Polizia nei confronti di due distinte associazioni che avrebbero truccato decine di incontri di Lega Pro e serie D.

Dietro molte delle partite truccate (clicca qui per vedere l'elenco), si allarga sempre di più l'ombra della 'ndrangheta, confermata in modo inequivocabile dal direttore dello Sco Renato Cortese. "L'operazione sul calcioscommesse dimostra come le ramificazioni della 'ndrangheta abbiano assunto un livello esorbitante non solo nei settori classici in cui operano le cosche, ma anche nel mondo dello sport". 

Tanti i volti noti del calcio ligure coinvolti dall'Operazione Dirty Soccer. A cominciare dall'ex tecnico del Savona, Ninni Corda, arrestato con l'accusa di aver concordato a tavolino il risultato di tre partite. L'allenatore sardo avrebbe aggiustato l'incontro tra Barletta - Catanzaro, Aversa Normanna - Barletta e Barletta - Vigor Lamezia, come riporta l'edizione barese de "La Repubblica

Tra gli indagati ci sono anche i nomi di Arturo Di Napoli (anche lui ex Savona Calcio), Massimiliano Solidoro (ex collaboratore tecnico del Savona Calcio). Tra le partite sotto osservazione anche Aquila-Savona del 23 novembre 2014.

Centinaia di uomini dello Sco e della squadra mobile di Catanzaro hanno operato in oltre 20 province in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia. Complessivamente sono oltre 70 gli indagati nell'indagine. La nuova indagine della Polizia di Stato sul calcioscommesse, condotta dagli uomini del Servizio centrale operativo e della Squadra mobile di Catanzaro, avrebbe accertato l'esistenza di due diverse associazioni criminali in grado di alterare i risultati degli incontri di Lega Pro e di Serie D.

Decine le partite che sarebbero oggetto di combine. I poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L'Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona.

Fra i personaggi coinvolti nell'indagine, oltre a calciatori ed ex, presidenti e dirigenti di club, figurano anche soggetti stranieri, un presunto appartenente alla cosca Iannazzo, potente clan della 'Ndrangheta operante nella provincia di Lamezia Terme, e un poliziotto.

La presenza della 'ndrangheta sarebbe confermata dietro alcune delle presunte combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd venute alla luce con l'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali.

Intanto il procuratore federale Stefano Palazzi ha preso contatto con la Dda di Catanzaro per avere informazioni sull'inchiesta sul calcioscommesse. "Palazzi - riferisce il procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo - ci ha chiesto un contributo di conoscenze per dare modo a loro di procedere".

Per ora si tratta solo di una richiesta di informazioni. Nessun comunicato ufficiale è stato diramato dagli organi federali, che seguono, però, con molta attenzione l'evolversi della situazione.

Palazzi ha anche sottolineato che operazioni del genere provocano sfiducia negli appassionati di calcio, ma al tempo stesso creano anche fiducia, perché sono la dimostrazione che c'è chi lavora per ripulire questo mondo".