E' di poco fa l'approvazione del piano regionale per i rifiuti, e subito arriva una sferzata da parte di Legambiente. Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, pone l'accento sulle previsioni riguardanti la raccolta differenziata: "L'anno in cui dovrebbe essere raggiunto il 65% di raccolta differenziata, cioè la quota che per legge era previsto per il 2012, è diventato il 2020: un rinvio che ci sembra non premi i sindaci degli 11 comuni liguri che hanno già raggiunto questa quota, operando attraverso politiche che gliel'hanno permesso", sottolinea Grammatico. "L'impressione è che si tenda a non incoraggiare chi ha messo in atto politiche concrete a favore della raccolta differenziata, premiando invece chi si è comportato peggio". "L'altro elemento che ci lascia perplessi - continua il presidente di Legambiente Liguria - è l'assenza di un'impostazione volta alla valorizzazione in loco delle materie 'prime' e 'seconde', cioè dei materiali post-consumo, attraverso impianti, a partire da quello per la raccolta dell'umido, che consentirebbero di creare anche nuovi posti di lavoro. Crediamo che sui rifiuti si possa praticare 'green economy', ci sono esperienze a livello nazionale che lo dimostrano", conclude Grammatico.
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