
L'Aula del Senato esaminerà il testo sul divorzio breve e la norma sul cosiddetto "divorzio immediato", inserita nell'articolato del provvedimento, potrebbe venire bocciata. Buona parte dei senatori Dem, non solo la parte più cattolica, ha espresso infatti le proprie perplessità nell'assemblea di gruppo di questa mattina e domani, prima della seduta d'Aula, torneranno a vedersi per decidere il da farsi definitivo in vista del voto. Se la norma che prevede tra l'altro la cessazione immediata degli effetti civili del matrimonio spacca il Pd, scatena anche la contrarietà di Area Popolare-Ncd-Udc.
Il testo sul divorzio breve accorcia sensibilmente i tempi della separazione passando dai tre anni a un anno, che poi diventano sei mesi nel caso in cui la cessazione del rapporto tra coniugi sia consensuale, ma la prevede. E pure su una riduzione "così drastica" dei tempi, in presenza di figli, Ap ha forti dubbi.
Sono in corso, insomma, in queste ore contatti continui tra Pd e Ncd per tentare di arrivare ad una linea comune sul provvedimento, quello del divorzio veloce, che viene riproposto da almeno quattro legislature senza riuscir mai a vedere la luce. Così, secondo quanto si apprende, è molto probabile che il "punto di caduta", alla fine, sia quello di dire "no" alla norma del "divorzio immediato" per riuscire a far passare il ddl su quello "breve": con un tempo di separazione più corto degli attuali tre anni.
IL COMMENTO
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