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Dimissioni capogruppo FdS da presidente della commissione
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Il Comune di Genova parteciperà alla Conferenza dei Servizi per la costruzione della Gronda autostradale di Ponente. Lo ha deciso il Consiglio comunale con 30 sì e 11 no, su 41 presenti.  La Conferenza dei Servizi è prevista per il 23 gennaio.

Per due voti la maggioranza di centrosinistra non è stata autosufficiente, ha raggiunto 19 voti, 2 in meno del numero minimo di 21: a favore il sindaco Marco Doria, i 12 consiglieri del Pd, 1 di Sel, 3 della Lista Doria, 3 del Gruppo Misto (2 di maggioranza, uno di opposizione), 3 di Forza Italia, 3 della Lista Musso, 2 dell'Udc, 1 dell'Ncd, 1 della Lega Nord. Contrari i 5 consiglieri del M5S, uno della FdS, uno di Sel, 3 della Lista Doria e 1 del Gruppo Misto

Sugli spalti una cinquantina di manifestanti 'No Gronda' con cartelli e striscioni, ma anche una decina di 'pro-Gronda'. In tribuna anche il segretario del Pd genovese Alessandro Terrile (cofferatiano) seduto a fianco del presidente del Municipio Centro Ovest Franco Marenco (paitiano).

“Cambiano gli equilibri in maggioranza. Sì, è evidente. Ma non per nostra volontà", ha dichiarato il segretario provinciale del Pd Terrile. "Lo constatiamo dai nostri banchi: una parte della maggioranza ha votato contro, alcuni che non facevano parte della maggioranza hanno votato a favore. Da tempo parliamo di allargamento delle forze che sostengono la giunta. Ora è il momento di fare una riflessione su questo”. Gli ha fatto eco il vicesindaco Bernini: “Gli equilibri sono già cambiati. Il consigliere Bruno ha annunciato di passare all’opposizione. Una parte di Sel e Lista Doria hanno votato contro”. Mentre Enrico Musso ha affermato che: "la maggioranza eletta con il premio di maggioranza non c'e più. Doria dovrebbe prenderne atto e dimettersi".

Pignone (Lista Doria) ha cercato di smorzare i toni: “Questa era una delibera tecnica che ha assunto carattere politici: noi siamo contrari alla gronda, ma la decisione non passava da qui. Il voto contrario non è un atto di sfiducia nei confronti della giunta”. Insomma, fiducia al sindaco Marco Doria senza rinunciare alle proprie posizioni politiche. Questo in sintesi l'obiettivo del voto 'differenziato' espresso dalla lista Doria sulla delibera. "Noi componenti della Lista Doria, tutti, in pieno accordo, siamo fermamente contrari alla Gronda", ha aggiunto Pignatone. "Sappiamo che molti vorrebbero la fine prematura e traumatica di questa esperienza amministrativa, nella quale abbiamo creduto fortemente e come noi la maggioranza dei genovesi. Noi non intendiamo offrire alcun pretesto, alcuna sponda a chi punta apertamente su questo processo di liquidazione e di omologazione", ha sottolineato, sostenendo che "la prospettiva incarnata da Doria Sindaco vada ridiscussa e rilanciata". 

“Ok all’opera, ma per Genova ci siano anche ricadute positive sull’occupazione”. E' quanto dichiarato da Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord in Comune, che ha aggiunto: "Non fare l’opera sarebbe una scorciatoia vigliacca oltre che suicida: Genova e la Liguria hanno bisogno di nuovi collegamenti se non vogliamo costringerle a morire piegandole inesorabilmente su loro stesse".

"Lascio la presidenza della Commissione Territorio a chi possa interpretare meglio di me la politica urbanistica, che esce oggi dalla maggioranza del consiglio comunale di Genova. Non voglio che nessuno venga sfiorato dal sospetto che sia retta con parzialità". Così il capogruppo della FdS Antonio Bruno spiega le sue dimissioni all'inizio della seduta del consiglio comunale di Genova sulla delibera della giunta Doria per far partecipare il Comune alla Conferenza dei Servizi per la costruzione della Gronda autostradale di Ponente. "Non voglio imbarazzare nessuno, proprio alla vigilia del nuovo Puc, che tra l'altro contiene proprio la Gronda. E' vero che, la Conferenza dei Servizi potrebbe procedere lo stesso, anche con il parere contrario del Comune di Genova: - sottolinea Bruno - è vero dal punto di vista tecnico, un po' meno dal punto di vista politico".

"Come cittadino e come militante di Sel la scelta più facile sarebbe stata dire 'no' alla delibera sulla Gronda autostradale di Ponente, invece nel ribadire con il mio voto favorevole la fiducia al sindaco Marco Doria e alla sua giunta rimetto il mio mandato alle decisioni che vorrà prendere l'assemblea federale di Sel, pronto alle dimissioni da consigliere comunale". Così il consigliere comunale Leonardo Chessa preannuncia le sua disponibilità a dimettersi qualora il partito glielo chiedesse. Sel è contrario all'opera. "Sono contrario alla realizzazione della Gronda ma non è attraverso questa delibera che lo posso dimostrare. Questa amministrazione comunale di centrosinistra ha ancora un valore politico essenziale e non cadrà con me complice".

NO GRONDA VOLTANO LE SPALLE - I manifestati 'No Gronda' presenti sugli spalti del consiglio comunale di Genova hanno voltato le spalle all'intervento in aula del capogruppo Pd Simone Farello alzando cartelli di protesta con scritto 'Non Gronda, un'opera dannosa, costosa e inutile' e urlando slogan contro l'opera. Sono intervenuti i vigili urbani per riportare l'ordine, la dichiarazione di voto del capogruppo Pd, a favore della costruzione dell'opera, ha potuto continuare. Una settantina i manifestanti sugli spalti. "Chi dice che la Gronda uccide fa lo stesso errore di chi dice la Gronda è perfetta, bisogna ragionare in modo serio sullo sviluppo urbanistico di Genova - sottolinea Farello - Genova sta vivendo una decrescita, non è felice, noi vogliamo interromperla anche con la Gronda".