cronaca

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Ai tre poliziotti uccisi negli attacchi della scorsa settimana a Parigi e Montrouge, Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro e Clarissa Jean-Philippe, sono stati rimesse le insegne di cavaliere della Legione d'Onore, a titolo postumo, durante la cerimonia d'omaggio in corso alla prefettura di Parigi. A consegnarle è il presidente Francois Hollande in persona, che ha apposto le medaglie su cuscini posati sopra le bare degli agenti, avvolte nella bandiera francese. Con la mobilitazione di domenica, "la Francia ha mostrato la sua forza di fronte ai fanatici, la sua unità di fronte ai divisori, e testimoniato solidarietà a tutte le vittime del terrorismo". 

Giornata di omaggi alle vittime e funerali in Francia, dopo gli attacchi terroristici della settimana scorsa. L'evento più sentito sono i funerali di Ahmed Merabet, il poliziotto assassinato mercoledì scorso sul marciapiede davanti a Charlie Hebdo. L'agente sarà sepolto nel cimitero musulmano di Bobigny, nella banlieue più calda di Parigi. Merabet, il cui video atroce che ne mostra l'uccisione quando era già a terra ha scioccato la Francia, avrebbe compiuto 41 anni il mese prossimo.

Nel primo pomeriggio, seduta speciale all'Assemblea Nazionale: al posto del tradizionale question time, il presidente Claude Bartolone ha in programma un discorso, prima degli interventi dei gruppi politici presenti in parlamento. In chiusura il primo ministro Manuel Valls, annunciando le nuove misure che il governo ha in programma per lottare contro il terrorismo. Alla fine della seduta, attesa la decisione sulla prosecuzione dell'impegno francese in Iraq, un passaggio obbligatorio quando una missione dura oltre quattro mesi. Nessun dubbio sull'esito positivo del voto.

In Israele i funerali di 4 vittime - Nel cimitero di Har ha-Manuhot di Gerusalemme la tumulazione delle vittime dell' 'Hyper Casher' a Parigi. Le salme di Francois Michele Saada (55 anni), Yoav Hattab (22), Philippe Braham (45) e Yohan Cohen (22) sono giunte all'alba in Israele. Al rito funebre, condotto in ebraico e in francese, assistono il Capo dello stato Reuven Rivlin, il premier Benaymin Netanyahu e il laburista Yitzhag Herzog. La Francia è rappresentata da Segolene Royal, ministro dell'ecologia.

Vietato abbassare la guardia - In Francia nessuno si illude che l'offensiva del terrore sia un capitolo chiuso. C'è almeno un complice, un altro elemento di mistero che si aggira in libertà. Ma fonti di polizia citate dall'Associated Press evocano "fino a sei" terroristi legati alla cellula jiahdista ancora alla macchia: uno di loro sarebbe stato avvistato alla guida di una Mini Cooper registrata a nome di Hayat Boumeddiene, la compagna del killer Coulibaly. La paura insomma non allenta la morsa. In tanti oggi non hanno mandato i bambini a scuola. Per far ritornare i figli degli ebrei di Francia sui banchi dei 717 istituti israelitici del paese, il governo schiererà 4.700 poliziotti a loro protezione. E in serata le nuove minacce di al Qaida non hanno fatto altro che aumentare la tensione.

Minacce da Al Quaida - "Finché i soldati francesi occupano paesi come Mali o Centrafrica e bombardano la nostra gente in Siria e in Iraq, e finché la sua stupida stampa continuerà a offendere il Profeta, la Francia si esporrà al peggio", ha tuonato Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) in un messaggio video pubblicato sui siti jihadisti e rilanciato dai media francesi. E' l'ora degli interrogativi, delle polemiche, delle prese di distanza e del lancio di nuove strategie di sicurezza. Ma è ancora tempo di proteggersi nella Francia colpita al cuore, e il primo ministro Manuel Valls, che per anni ha fatto il ministro dell'Interno, il "primo flic" del Paese, l'ha spiegato di buon'ora ai suoi concittadini: "Il piano Vigipirate resterà in vigore al suo livello più alto", ha esordito Valls via radio, riferendosi al dispositivo normativo che innalza la protezione del territorio e dei cittadini in caso di rischio. Restano le pattuglie davanti agli edifici pubblici, alle scuole e soprattutto ai giornali, che si continua a considerare nel mirino del terrore. Il governo, lungi dallo smobilitare, schiererà diecimila militari in più per proteggere "tutte le istituzioni che possono essere obiettivo di attacchi, in particolare le sinagoghe, le scuole confessionali ebraiche ma anche le moschee", dove sono saliti a cinquanta gli atti anti-islamici dopo l'attacco a Charlie Hebdo. Un capitolo a parte per le scuole ebraiche.

Francia ancora sotto choc - Dopo il terrore, molti genitori hanno esitato a riportare i figli questa mattina a scuola. La Federazione delle scuole ebraiche di Parigi ha spiegato che "la maggior parte degli istituti sono aperti, ma alcuni direttori hanno deciso di restare chiusi fin quando non avranno una protezione adeguata davanti al portone". A questo ha già pensato Bernard Cazeneuve, ministro dell'Interno, che ha annunciato proprio davanti ai genitori di una di queste scuole che tutti i 717 istituti ebraici del paese saranno protetti a partire da oggi da poliziotti e gendarmi adibiti a questa specifica missione.

Cazeneuve parlava davanti alla scuola di Montrouge, banlieue di Parigi dove Amedy Coulibaly, uno dei tre terroristi uccisi, ha assassinato lo scorso giovedì mattina una poliziotta che si trovava in strada per controlli, Clarissa Jean-Philippe, 26 anni, ancora in tirocinio. Proprio Coulibaly, i suoi contatti, la sua compagna Hayat Boumeddiene sparita in Siria nei giorni in cui lui passava all'azione a Parigi, i suoi movimenti precedenti gli attacchi terroristici, vengono passati al setaccio dagli inquirenti.

La Boumeddiene, ha fatto sapere ufficialmente la Turchia, ha soggiornato a Istanbul dal 2 all'8 gennaio per poi partire diretta in Siria. Ma come agiva Hayat al fianco di Coulibaly? Da complice o da semplice compagna? Le indagini si sono concentrate sull'uomo di 32 anni gravemente ferito da alcuni spari mentre faceva jogging a Fontenay-aux-Roses, proprio dove abitava la coppia Coulibaly-Boumeddiene. I bossoli ritrovati sarebbero gli stessi del sequestro nel supermercato kosher di Vincennes, ma il ferito - prima di cadere in coma - avrebbe descritto l'aggressore come "un bianco". Coulibaly è inoltre sospettato anche di aver fatto esplodere un'autobomba a Villejuif, dintorni di Parigi, così almeno direbbe egli stesso nel video "postumo" comparso e poi fatto sparire dal web. Nel quale, fra l'altro, appare in modo sfocato una persona che assomiglia a Coulibaly.

In ogni caso, sarebbe proprio l'esistenza di questo video ad aver convinto gli inquirenti dell'esistenza di un "quarto uomo", "complice" del quale ha parlato Valls come di una certezza. Sarebbe questa persona, ovviamente, ad aver montato e diffuso il video in rete, dopo la morte di Coulibaly, "neutralizzato" nell'assalto dei reparti speciali venerdì sera al supermercato kosher. A Gentilly, altra località poco lontana da Montrouge, la polizia ha intanto trovato un nascondiglio di Coulibaly. Da questo rifugio si attendono risposte, così come dallo studio dell'inquietante video: "I fratelli del gruppo si sono occupati di Charlie Hebdo - vi dice l'uomo che potrebbe essere Coulibaly - io sono andato anche un po' contro la polizia. Perché tutto avesse più impatto".