Dopo l'attentato a Charlie Hebdo anche l'Italia innalza le misure di sicurezza. Nessun segnale specifico di attentati imminenti nel nostro Paese, ma vigilanza massima su tutti gli obiettivi sensibili e monitoraggio costante degli ambienti più radicali legati all'estremismo islamico. "In Italia abbiamo censiti 53 foreign fighter: conosciamo la loro identità e sappiamo dove si trovano. Non significa che sono 53 italiani, ma che sono passati dall'Italia in partenza o di ritorno". Lo ha detto il ministro dell'Intero, Angelino Alfano. "Abbiamo pronta una legge per contrastare meglio i foreign fighters. Intendiamo colpire chi vuole andare a combattere nei teatri di guerra, non solo i reclutatori, vogliamo imporre un maggiore controllo di polizia su queste persone ed agire anche sul web, usato da chi si radicalizza. Bisogna dividere i criminali che hanno agito a Parigi dalla religione. Un conto è la libera professione di una fede, un altro è tenere in ostaggio Dio per scopi criminali. Quelli che agiscono in questo modo prendendo a pretesto Dio sono bestie", ha aggiunto Alfano
"Non siamo la Francia, la situazione nel nostro Paese è più tranquilla, ma è evidente che non possiamo sentirci fuori pericolo", sottolineano gli esperti di intelligence e antiterrorismo che per tutto il giorno hanno seguito le notizie provenienti da Parigi, rimanendo in contatto con i servizi dei paesi alleati con cui c'è un continuo scambio informativo.
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