"E' il bene che fa la storia, non il marcio. Quanta onestà c'è nel nostro popolo, onestà che non deve sentirsi umiliata, oscurata, negata da alcuno scandalo da alcun malaffare per quanto palese e inaccettabile": sono parole pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, nell'omelia di oggi in s. Lorenzo in occasione della festività dell'Immacolata Concezione."Nel fondo di violenze e ingiustizie così urlanti nel mondo sta il germe del peccato - ha detto ancora -. Per questo dobbiamo lottare ogni giorno contro una vita segnata dagli spasmi del possesso anziché dal dono gratuito. Dalla radice del peccato nasce la volontà di approfittarsi del denaro a qualunque costo, di sopruso a danno degli onesti, nasce la voglia di ergersi sugli altri alla ricerca del dominio per sentirsi più grandi, stoltamente e buffamente più grandi".
Sui valori e sulla "verità delle cose come Dio le ha pensate" i cristiani devono "reagire" con una "santa dissidenza, venire fuori dall'indifferenza, dal timore e dalla paura di essere giudicati, di essere contrariati, ridicolizzati, forse messi al bando. E' una 'santa dissidenza' che i cristiani devono mettere in atto non per sé ma per il bene dell'uomo". Per il cardinale, "è il nostro compito: tocca a noi. Non dobbiamo scivolare via facendo in modo che nessuno si accorga della nostra presenza e della differenza cristiana perché il Vangelo è amore''. Infatti, "se non è amore noi seguiamo la corrente. Avremo meno noie ma non ameremo il mondo".
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