Grazie all'anagrafe e ai registri cimiterali del municipio della Valpolcevera, il Comune di Genova sta cercando di contattare i parenti di una settantina di defunti, i cui resti erano sepolti in ossari e colombari, finiti l'altro ieri nel torrente sotto il cimitero della Biacca a Bolzaneto, in seguito al crollo di un muro cimiteriale. Appare molto difficile identificare i resti. In procura hanno riferito che quando arriverà la relazione dei carabinieri si vedrà di capire quale è stata la causa del cedimento. Il direttore dei servizi cimiteriali di Genova, Cinzia Vigneri, dice che l'area interessata dal crollo del muro era stata chiusa al pubblico da tempo, proprio perché pericolante: "Già un anno fa viste le cattive condizioni della struttura, avevamo proposto uno spostamento delle tombe, quindi era in programma da tempo un intervento in quell'area. Purtroppo ora è arrivata l'alluvione. A questo punto dovremo rimuovere anche le tombe sul pezzo di muraglione restante".
"Avrei voluto fare molto di più per la manutenzione dei cimiteri - dice l'assessore comunale con delega ai servizi cimiteriali, Elena Fiorini - Dovevano essere fatte negli anni manutenzioni più estese. Detto questo, l'evento dell'alluvione è un evento traumatico sotto gli occhi di tutti, accerteremo le cause del crollo".
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