cronaca

Danni per 300 mln
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Lo Sblocca Italia conterrà delle misure per accelerare gli interventi per la messa in sicurezza di Genova: quattro giorni dopo l'alluvione che ha devastato ancora una volta la città, arriva l'annuncio che il Fondo nazionale per le emergenze di Protezione Civile verrà dotato di risorse per 50 milioni, anche se al momento il Governo non ha ancora presentato l'emendamento in Commissione Ambiente della Camera, dove il provvedimento è in discussione.


 I soldi, ha spiegato la relatrice Chiara Braga, serviranno per consentire "l'affidamento immediato di opere rilevanti e urgenti di contrasto al dissesto idrogeologico, anche sopra la soglia comunitaria degli appalti". Ma non basteranno per ristorare i danni subiti dagli abitanti, che secondo il presidente della Liguria Claudio Burlando, già ammontano a 300 milioni. Per il Governatore alla fine i fondi arriveranno a circa 95 milioni. "Questa mattina - ha detto - abbiamo raggiunto un accordo politico per mettere in sicurezza la città dalle alluvioni. In un primo momento avremo 25 milioni, 18 per il Bisagno e 7 per il Chiaravagna. Ma entro la fine dell'anno faremo un accordo di programma per avere altri fondi". L'altro fronte su cui si sta già lavorando è proprio quello dello sblocco delle opere, già finanziate da anni ma ferme a causa di una serie di ricorsi. "Sto preparando la lettera all'Avvocatura dello Stato e alla procura - ha spiegato Burlando - per chiedere il permesso a sbloccare l'appalto" da 35,7 milioni "e mi pare che ci sia un orientamento favorevole in questa direzione".


E su questo aspetto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha sottolineato che con l'approvazione dello Sblocca Italia "un processo amministrativo su un contenzioso idrogeologico non potrà durare più di otto mesi tra primo e secondo grado". "E' inaccettabile - ha aggiunto - che ci siano risorse per 2 miliardi e 300 milioni che non riusciamo a spendere per motivi burocratici. In questo paese c'è troppa confusione amministrativa e alla fine chi decide? Se c'è qualcosa di sbagliato chi è responsabile?". Anche il presidente dell'Autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone sottolinea che il problema è nella burocrazia: "quello che è accaduto a Genova è l'emblema di un paese bloccato dalla regole. C'è qualcuno in Italia che vive di ricorsi". Contro i provvedimenti annunciati nello Sblocca Italia si scaglia il segretario della Fiom Maurizio Landini - secondo il quale "siamo di fronte ad una regressione" perché quello proposto per affrontare il dissesto idrogeologico è "un modello di cementificazione" e il M5s, che chiede anche le dimissioni del ministro dell'Ambiente.