cronaca

1 minuto e 32 secondi di lettura
Ci sono 12 donne e due minorenni tra le 17 vittime del naufragio di migranti nel canale di Sicilia, oltre a tre uomini. I corpi sono sulla fregata grecale nel porto di Catania.

Oltre duecento migranti li hanno salvati le navi italiane e i mercantili dirottati in zona, 17 li hanno recuperati già cadaveri, molti altri, probabilmente altri 200, sono già in fondo al mare se è vero che sul barcone erano in quattrocento.

L'ennesima strage di migranti si compie a 40 miglia dalle coste della Libia, a pochi giorni di distanza da un altro naufragio costato la vita a una quarantina di persone partite dalle coste orientali del paese nordafricano. Segno che, probabilmente, non bastano più gli sforzi che l'Italia sta facendo con Mare Nostrum ed occorre, invece, mettere in piedi una missione internazionale per tentare di bloccare i trafficanti di morte e consentire alle migliaia di richiedenti asilo che si trovano in Libia di poter presentare le domande in quel paese.

"L'Europa ha due strade: o viene qui ed issa la bandiera europea sull'operazione Mare Nostrum oppure una volta che avremo definito lo status dei migranti e accertato che hanno diritto alla protezione e che vogliono andare in altri Paesi, noi li lasceremo andar via", ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. "Il diritto di asilo - ha aggiunto - è sacrosanto ma non si può esercitare solo in Italia".


La Procura distrettuale di Catania, coordinata da Giovanni Salvi, aprirà un'inchiesta sulla strage di migranti avvenuta ieri a 40 miglia dalle coste della Libia. La competenza è, al momento, radicata nel capoluogo etneo perché è il primo luogo italiano in cui arriveranno i 17 corpi, finora recuperati, e i 206 superstiti, che sono su nave Grecale. La Procura etnea eseguirà atti urgenti, ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.