
Il sequestro era stato disposto su richiesta della procura di Taranto, il 24 maggio, e confermato dal Riesame il 15 giugno.
Riguardava i beni e le disponibilità finanziarie di Riva Fire (Finanziaria industriale Riva Emilio), che controlla l'Ilva di Taranto, sulla base della quantificazione elaborata dai custodi giudiziari degli impianti dell'area a caldo del siderurgico tarantino, per una cifra equivalente alle somme che nel corso degli anni l'Ilva avrebbe risparmiato non adeguando gli impianti.
IL COMMENTO
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