"Arresto cardiaco irreversibile a seguito di un importante stress fisico e in condizioni meteo avverse". Sono rinchiuse in queste poche parole le cause di morte di Paolo Ponzo, stroncato da un malore nel sentiero della Maremontana il 24 marzo scorso. Ma soprattutto l’atleta poteva essere salvato. Anzi doveva essere salvato se la macchina organizzativa avesse lavorato a dovere. Questa la conclusione del medico legale Benedicta Astengo che ha eseguito l’autopsia sul cadavere dell’uomo. La perizia è stata consegnata al sostituto procuratore Chiara Maria Paolucci che si occupa del caso. Per ora l’inchiesta condotta dal magistrato rimane iscritta ad ignoti per omicidio colposo. Ma alla luce della perizia il fascicolo potrebbe cambiare status e registrare i primi iscritti.
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