cronaca

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Avanti piano, molto piano. La trattativa fra vertici e sindacati del Carlo Felice non si interrompe ma procede a passi molto lenti. Ieri nuovo incontro in Confindustria e nuovo aggiornamento a data da destinarsi. Sul tavolo i punti sono sempre gli stessi: i contratti di solidarietà, la patrimonializzazione di un immobile che il Comune dovrebbe cedere alla Fondazione lirica, la presenza di un paio di rappresentanti dei lavoratori (senza diritto di voto) alle riunioni del consiglio d'amministrazione.



La discussione verte su una maggiore definizione dei punti su cui è incentrata la trattativa con la richiesta da parte dei sindacati di certezze e impegni chiari da parte della direzione del teatro. Alla riunione non ha partecipato la Filas-Cisals che nei giorni scorsi si era dissociata dall'idea dei contratti di solidarietà già applicati, è il parere del sindacato, per due anni con effetti disastrosi se ora si è al punto di partenza. La Fials ha chiesto un piano industriale triennale su cui poter lavorare per formulare a sua volta controproposte. Tutto ciò in attesa di maggiore chiarimenti da Roma dove il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray ha ipotizzato un fondo a tassi agevolati per aiutare i teatri maggiormente in difficoltà: un mutuo che non salverebbe certo il settore lirico in agonia (in realtà serve una legge di riordino totale del sistema), ma darebbe la possibilità di dilazionare il rientro dai debiti con qualche boccata d'ossigeno. Intanto nei giorni scorsi il consiglio d'amministrazione del Carlo Felice è stato integrato con nuove nomine. Dopo la scomparsa di Riccardo Garrone, infatti, si erano anche dimessi Giorgio Nannetti e Ernesto Lavatelli. Sono ora entrati Stefano Franciolini, commercialista, e Patrizia Conti, docente di storia della musica al Conservatorio Paganini di cui è stata anche direttore per diversi anni.