Cronaca

1 minuto e 3 secondi di lettura
"Come funziona sui treni spagnoli il rimborso in caso di ritardo?". Chiede un pendolare. "Per ritardi sopra i 5 minuti si rimborsa l’intero biglietto". Risponde l’interlocutore. "Scusi può ripetere?". Chiede il pendolare incredulo. La risposta è la stessa, rimborso totale oltre a 5 minuti di ritardo. Questo scambio di battute è stato preso come esempio da Legambiente che ha monitorato in tutta Italia il disagio dei pendolari. Con qualche dato sulle linee. Ad esempio a Genova si parla di frequenza di treni su alcune tratte, come la Tortona – Brignole, di 30-60 minuti, la Voltri-Nervi di 20 minuti (l’unica – precisa Legambiente – con le caratteristiche di servizio metropolitano mentre le altre sono regionali con problemi di ritardi, vetustà, eccetera). La settimana di “Pendolaria” di Legambiente è cominciata con tre giorni di controlli serrati sui treni in arrivo tra le 8 e le 10 del mattino nelle stazioni di Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Il risultato è desolante: il 53% dei convogli arriva con un ritardo medio di 5,5 minuti. A Genova 84 i treni monitorati, 20 quelli in ritardo, il 24 per cento, treno lumaca record per Voltri a 9 km all’ora, treno più ritardatario 43 minuti da Acquiterme. (Elisabetta Biancalani)