politica

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Con l'incarico conferito dal Presidente Napolitano ad Enrico Letta, inizia una fase tutta nuova della politica italiana. A due mesi dalle elezioni - dopo l'inutile tentativo di Bersani - finalmente si cerca di formare un nuovo governo che sarà inevitabilmente di larghe intese così come auspicato dallo stesso Napolitano.


Sul fronte dei commenti da parte dei parlamentari liguri,  Andrea Orlando del Pd è soddisfatto della soluzione, ma mette in guardia i suoi: “Bisogna vedere se il Pdl fa sul serio oppure vuol far saltare il banco - dice-. Politicizzare troppo questo governo sarebbe un rischio. E’ naturale che il nostro elettorato non sopporterebbe certi nomi. Come ha detto Letta questo governo non si fa ad ogni costo”.


Anche dal Pdl i giudizi sono positivi: “Conosco personalmente Letta - ha dichiarato a Primocanale Sandro Biasotti-: è persona misurata che ha già avuto esperienza di governo e assolutamente affidabile. Piuttosto, mi auguro che il governo abbia personalità forti del Pd e che possa prendere tutte quelle difficili decisioni che servono in questo momento". Biasotti mette sul piatto della bilancia anche alcuni nomi del suo partito che potrebbero entrare nella compagine governativa: Brunetta, Alfano e Gelmini.


Decisamente contrario è invece l’onorevole Stefano Quaranta di Sinistra ecologia e libertà: "Doveva essere la legislatura del cambiamento - dice - e invece è quella della restaurazione; dopo una campagna elettorale dove si è detto ‘mai all’inciucio con Berlusconi’ ci troviamo di fronte alle larghe intese. Questa non è la prospettiva utile al cambiamento del paese e l’elettorato di centrosinistra è spiazzato e incredulo. Il nostro obiettivo non è conquistare qualche parlamentare deluso del Pd, si lavorava ad una prospettiva e adesso che è fallita bisogna ricominciare tutto da capo partendo dalla società civile".