La risposta dell’assessore Montaldo è sicuramente positiva, tuttavia la Regione deve ancora portare a regime le proprie competenze in merito alla sanità carceraria, di cui è direttamente responsabile dal 2008. È nostro dovere garantire condizioni igieniche e sanitarie civili ai carcerati che stanno scontando una pena nei nostri istituti».
Come ho già più volte sottolineato le scarse condizioni sanitarie presenti nelle case circondariali della Liguria sono soprattutto da imputare a un sovraffollamento, che tocca addirittura il 176%. È una percentuale altissima, la più alta in Italia e in Europa. Non a caso la Corte europea di Strasburgo ha condannato il nostro Paese per “trattamento inumano e degradante dei detenuti” e ha invitato l’Italia a porre rimedio alla situazione. A questo proposito gli elementi illustrati da Montaldo mostrano luci e ombre.
L’assessore ci ha rassicurato sull’avvenuta istituzione della “Commissione regionale per la salute in carcere e delle persone inserite nel circuito penale” e sull’esecuzione delle ispezioni sanitarie nelle case circondariali liguri. Secondo quanto riferito dall’assessore, l’Asl 1 ha svolto un’ispezione nel carcere di Sanremo quasi due anni or sono, senza evidenziare gravi situazioni di rischio. Nel febbraio 2013 è stata la volta anche del penitenziario di Imperia. La casa circondariale di Savona è stata presa in esame dall’Asl 2 a dicembre 2012 e sono state riscontrate diverse carenze igienico-sanitarie. A Marassi e a Pontedecimo le ultime ispezioni risalgono a settembre 2011, mentre a Chiavari le verifiche sono state effettuate lo scorso anno. Infine, il carcere spezzino, oggetto di lavori di ristrutturazione e ampliamento, è stato controllato dalla Asl 5 nel corso del 2011 e del 2012.
Mi aspetto che là dove sono stati riscontrati problemi si solleciti un intervento urgente. Inoltre le ispezioni devono essere eseguite semestralmente: si tratta di luoghi in cui è alta la percentuale di detenuti affetti da malattie gravi, quali l’epatite e l’HIV, e pertanto i controlli devono rispettare una determinata cadenza e dovrebbero essere intensificati. Nonostante i passi avanti compiuti finora, è mio obiettivo continuare a monitorare la situazione.
*Consigliere regionale della Lista Biasotti
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Le cose da fare per i carcerati
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