
Per Corradengo, 49 anni, l'accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo le indagini della Procura antimafia del capoluogo siciliano l'ex operaio, divenuto in seguito manager di diverse aziende del settore, ha potuto giovarsi dei capitali dell’”Acquasanta”, una delle più antiche e consolidate cosche mafiose di Palermo.
L’imprenditore avrebbe fatto inoltre da prestanome al’interno del clan Galatolo, una dinastia di mafia legata sin dagli anni ‘80 al capo di Cosa nostra, Salvatore Riina.
Sotto sequestro sono finite le società "Nuova Navalcoibent srl", con sede alla Spezia, "Eurocoibenti srl" e "Savemar srl", entrambe con sede a Palermo.
IL COMMENTO
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