Politica

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Un po’ come ai tempi della scuola, quando il 6 era la sopravvivenza. Ora il numero della sufficienza almeno nella politica ligure corrisponde al 15. Già è quella la percentuale a cui aspirano un po’ tutti: il minimo indispensabile, insomma, per poter dire la sera del 25 febbraio di non aver preso una sonora scoppola elettorale.

Al traguardo mirano i grillini con le primarie web in grado di portare in Parlamento chi ha conquistato un seggio con la bellezza di 250 preferenze informatiche, sempre a quel sospirato 15% puntano i pidiellini, berlusconiani o forzisti che siano, ma pure i centristi con riferimento Mario Monti. Però cosa significa quel 15% di consensi? Al di là di un’incapacità sostanziale a governare, in Liguria, quel numero farebbe rima con il portare a casa un senatore e due deputati, forse tre nella migliore delle ipotesi.

E allora tutti a fare nomi: ancora da scrivere in lista quello che pareva essere il più probabile ossia Lorenzo Cuocolo, il bocconiano non pare essere così convento di salire in campo. Le sorprese potrebbero chiamarsi Argirò, Sambin, Addezio e poi con lista unica una proposta arriverà certamente dall’Udc di Monteleone. Più difficili i nomi di Zoccarato e ancora meno probabile quello di Musso. Tra moderati di centro e moderati di centro destra c’è poi il caso Vinai che a Primocanale 48 ore fa aveva mandato messaggi di apertura verso Monti e dopo la benedizione del cardinale Bagnasco potrebbe avere un motivo in più per avvicinarsi al grande centro.

Infine tutta la partita di Angelino Alfano tra le bufere di quanto resta del Pdl: Orsi pare essere l’unico blindato, a seguire Biasotti e forse Grillo. Ma la verità è che nessuno sa prevedere quello che succederà tra un’ora.