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Domani, giovedì 8 novembre, ricorre la commemorazione del nono anniversario del crollo dell'ala est del Galata Museo del Mare.

Nella tragedia, avvenuta durante la costruzione, furono coinvolti diversi operai, di cui cinque rimasero feriti, mentre un lavoratore albanese perse la vita.

Il Comune di Genova, l'Istituzione Mu.MA Musei del Mare e delle Migrazioni, il Consolato dell’Albania in Liguria, Costa Edutainment e tutto il personale del Museo, in questa anniversario della morte, intende rinnovare il suo cordoglio alla famiglia dello scomparso e ribadire come questa tragica storia abbia segnato il proprio carattere di museo aperto alla città e al contributo di tutti.

Domani alle ore ore 12, l’assessore al Personale del Comune di Genova Isabella Lanzone, la Presidente e il Direttore Mu.MA Maria Paola Profumo e Pierangelo Campodonico, il Console Onorario dell’Albania in Liguria Giuseppe Durazzo e il personale del Museo depositeranno un mazzo di fiori sotto la targa che ricorda la scomparsa di dell'operaio Albert Kolgjegja e rievocheranno, con un minuto di silenzio la tragedia dell'8 novembre 2003 e il drammatico problema degli incidenti sul lavoro, particolarmente nell'edilizia e che tante volte, oltre agli italiani, semina vittime tra gli immigrati in cerca di lavoro e di integrazione.

“Il Galata non dimentica il significato della morte di Albert Kolgjegja, commenta la Presidente Maria Paola Profumo. Come Istituzione crediamo che il modo migliore per farlo sia quello di contribuire a diffondere nel nostro pubblico, non solo il ricordo della tragedia ma anche la consapevolezza che il nostro Paese è fatto anche dal lavoro degli immigrati”.

“In questo senso - conclude il Direttore Pierangelo Campodonico - la sezione che occupa il terzo piano del Museo “Memorie e Migrazioni” dedica proprio al tema dell’immigrazione contemporanea la parte finale del percorso espositivo. In questa sezione oltre, al barcone arrivato da Lampedusa la settimana scorsa, il visitatore trova oggetti della vita comune, testimonianze di viaggi e postazioni multimediali per comprendere come le migrazioni hanno segnato e segnino la società italiana”.