
L'imprenditore, ai domiciliari da aprile, è tornato in carcere a luglio per volere della procura imperiese. Secondo l'accusa, Caltagirone Bellavista, nonostante le restrizioni previste dagli arresti domiciliari, avrebbe infatti continuato a occuparsi della società Acquamare, socia al 33% della Porto di Imperia spa.
IL COMMENTO
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