Cibo di provenienza cinese con etichettature che confondevano 'surgelati' e 'congelati', soggetti a norme diverse, diventando potenzialmente nocivo per la salute. La Guardia di Finanza di Tortona ne ha sequestrate 43 tonnellate, illegalmente importate da due diverse società di capitali, denunciando tre importatori. Secondo quanto accertato, questi avevano tentato di eludere la normativa approfittando di traduzioni approssimative dal cinese all'inglese e poi all'italiano "trasformando" i prodotti surgelati in prodotti congelati. La vicenda ha origine nel gennaio del 2011, quando un primo stock di prodotti alimentari surgelati partono da Shanghai per giungere, dopo un viaggio di circa un mese, al porto di Genova e quindi all'Interporto di Rivalta Scrivia (Alessandria) per essere definitivamente importati nel territorio italiano. Si tratta di circa 20 tonnellate di cibo, surgelato e interamente destinato al mercato nazionale. L'intero stock, prima di essere distribuito nei moltissimi ristoranti e negozi che avevano ordinato la merce, veniva però concentrato nei magazzini della società importatrice, una società di capitali, riconducibile a una coppia di coniugi cinesi, situata alla periferia di Milano.
E' qui che i finanzieri del Gruppo di Tortona si sono presentati, dopo i primi accertamenti, muniti di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Milano e hanno immediatamente bloccato le diverse tonnellate di cibo, per lo più verdure, provenienti dall'Oriente. Il produttore non risultava infatti iscritto nell' apposito elenco istituito dal Ministero della Salute.
Il sequestro, convalidato dalla Procura della Repubblica di Tortona è avvenuto in presenza anche di personale del Dipartimento di prevenzione del servizio igiene alimenti e nutrizione della ASL di Alessandria. Uno dei denunciati ha già chiesto il patteggiamento
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