Caro Dottor Paternostro,
ho letto con interesse il suo intervento sulla “lezione di Genova” e devo ammettere di trovarmi d’accordo con lei su molti aspetti.
Non sono nonno e ritengo di non essere mai stato un uomo di potere, ma desidero innanzitutto assicurarle che, per quanto mi riguarda, a breve mi farò da parte e lascerò la tenzone politica, senza peraltro andare a giocare a bocce o a osservare l’andamento dei lavori pubblici.
Garantito questo, condivido la sua opinione riguardo le molte risorse del PD pronte a emergere e come lei vorrei anche io che queste, finalmente, si facessero avanti, soprattutto perché, ne sono convinto anche per esperienza aziendale, se qualcuno ha i numeri per sfondare deve in qualche modo dimostrarlo.
Tuttavia, al momento attuale, vedo solo atteggiamenti da vecchio stile “doroteo”, finalizzati a cogliere la cordata vincente.
Quanto ai risultati di domenica scorsa, è indubbio che abbiano aperto importanti e inderogabili riflessioni che il PD dovrà fare, ma non concordo con lei sull’attribuire al Partito Democratico una sorta di “colpa”: queste primarie sono state ancora una volta la dimostrazione di una vera democrazia partecipativa che ha consentito al nostro elettorato di scegliere.
Sarebbe anzi auspicabile che anche gli altri partiti assumessero idonee iniziative.
Rilevo infine che, anche nella nostra città è fortemente diffusa l’abitudine di “dare la colpa” che mi ricorda un po’ la sindrome del “primo della classe”, il quale, quando è in difficoltà, dà colpa a qualcun altro.
Cordialmente
On. Alessandro Repetto
Presidente della Provincia di Genova
Politica
I giovani "dorotei" del Pd
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