LA SPEZIA - Il Chief Executive Officer dello Spezia Calcio Andrea Gazzoli ha parlato ai microfoni della stampa analizzando a 360° la situazione che vede coinvolto l'ambiente aquilotto, dallo stadio, passando per l'aspetto economico, giungendo al rapporto con i Platek.
Prima di sottoporsi alle domande dei giornalisti presenti, il Direttore aquilotto ha preso parola per introdurre la conferenza stampa: "Sono passati circa due mesi da quando mi sono presentato, questo era il momento per mettersi a disposizione e fare una piccola analisi. Sono arrivato in una società molto organizzata è strutturata, nella quale mi sono ambientato benissimo e sono stato posto nelle migliori condizioni di lavorare, in primis dalla società e dal presidente Philip (Platek ndr) con cui abbiamo approfondito diversi temi. - dichiara Gazzoli, il quale poi si esprime così sullo stadio Picco - Necessario anche un punto sullo stadio, c’è dispiaciuto tanto per l’8 ottobre con il Pisa che era obiettivo raggiungibile. Sappiamo di aver creato disagio, ma quando si ristruttura una stadio è sempre un percorso importante che, magari, nel breve farà soffrire ma porterà poi benefici sia per i tifosi che per la città che avrà impianto molto più moderno. - prosegue poi sull'importante investimento fatto sull'impianto dalla proprietà e sui lavori, i quali hanno subito evidenti rallentamenti - La proprietà sopporterà e supporterà un investimento molto importante per una struttura che avrà in concessione 35 anni ma rimarrà comunque alla città. Sul proseguo dei lavori, ci sono stati imprevisti, come spesso accade quando si lavora su edifici di vecchia data, che vanno affrontati ma portano a dei rallentamenti. Ci si arrabbia perché si vorrebbe finire nel minor tempo possibile. - L'obiettivo è riavere il Picco entro la fine dell'anno, dichiara il CEO Aquilotto - Obiettivo finire entro la fine dell’anno, giocare almeno una gara al picco in piene funzioni, quando sarà tutto concluso ci metteremo al tavolo e analizzeremo il tutto. - Prosegue poi sul lato sportivo - Veniamo da una bellissima prestazione contro il Sassuolo, penso che lo Spezia abbia affrontato estate complicata, nella quale sono arrivato nel mezzo. Retrocessione fa rima con ricostruzione ma riconvertire un modello di business più sostenibile non è semplice seppure sia stato fatto ottimo lavoro. Prendo spunto da Alvini, stiamo costruendo qualcosa. Non siamo contenti dei risultati, nessuno di noi, ci aspetta una settimana molto importante ma anche la gara di ieri ha dato dimostrazione che la rosa possa costruire qualcosa anche in ottica futura dato che buona parte dei giocatori sono nostri a titolo definitivo".
Segue ora la conferenza svoltasi nella sala Rino Cappellazzi del centro sportivo Bruno Ferdeghini.
Un Picco al completo con il Parma, utopia pura:
"Desiderio legittimo, l’auspicio era quello, ma con il Parma è assolutamente impossibile che la tribuna sia a completa disposizione. Ora lavoriamo step per step, obiettivo primario lavorare alla copertura dell’edificio".
Obiettivo sportivo stagionale dello Spezia Calcio:
"Qui la B la conoscete molto bene, specialmente in questi momenti devi portare spesso la pelle a casa. Obiettivo di mantenere la categoria è primario come lo è per tutti, ad oggi vogliamo portare la squadra in una zona più tranquilla. Si arriverà a fare valutazioni a dicembre su quello che è possibile migliorare e sicuramente non ci tireremo indietro se ci sarà da intervenire per migliorare la squadra”.
Qualche critica sullo stadio è arrivata, come ad esempio i LED che coprono la visuale in gradinata:
“Ovviamente ascoltiamo, leggiamo e notiamo. Era ed è un test anche per noi. Per i Led in gradinata era stato progettato un collocamento diverso più arretrato ma la presenza della telecamera a bordo campo ha reso ciò impossibile. Prime file sofferenti già da prima, così come striscioni in curva, sono cose su cui contiamo di fare valutazioni in futuro poiché in un minuto non si può cambiare. Le critiche le accettiamo e se possiamo portare soluzioni lo facciamo volentieri”.
Una retrocessione dolorosa che dovrà portare ad un alleggerimento finanziario:
"Come dicevo prima, quando si retrocede c’è una dinamica di costi che è fisiologica, che necessita di tempi, senza però perdere di competitività, anzi, se c’è possibilità di migliorare verrà fatto”.
Sul rapporto con la proprietà:
”Presidente molto presente, a fine mese potrebbe tornare, non c’è mai stato alcun problema con lui”.
Sulla possibilità di cedere i diritti dello stadio Alberto Picco:
"Sul naming rights non c’è niente in ballo, ne in discussione. Anche perché, finché non sarà finito l’impianto, difficile attrarre sponsor".
Sul logo, oggetto di critiche e discussioni:
"parte importante per noi, è stato cambiato a luglio, nell’approfondimento della situazione mi sento di dire che l’aver cambiato logo non significa rinnegare la storia o cancellarla. Ci saranno infatti iniziative con le scuole, raccontando storie, origini dello Spezia. Cercheremo di valorizzare il logo e lo Spezia calcio stesso, club che ha una bellissima storia".
Il progetto stadio però non si ferma qui:
”Stadi punto dolente del calcio italiano, lo stadio Picco potrebbe vedere ritoccati anche altri elementi in futuro, come la Curva Piscina e distinti, o la stessa Curva Ferrovia, che sarà da completare non solo con la copertura ma anche grazie ai servizi. Prendere un caffè con la testa coperta negli stadi non è cosa frequente, soprattutto in Italia”.
Sull'impegno dei Platek, se sarà quindi confermato e duraturo:
“Discorso della competitività passa anche attraverso l’impegno della proprietà che c’è ed è importante. Cedere un giocatore non porta a un disimpegno automatico della proprietà, ciò lo decide intanto il mercato, perché sono le richieste portate dal mercato stesso che dicono se è stato fatto bene in campo il lavoro. Lasciamoli lavorare e i risultati arriveranno”.
In sede di presentazione dello stadio si era parlato di possibili penali in caso di ritardi:
”L’importante è ora finirlo senza che nessuno di chi lavora sia in discussione, che tutti centrino gli obiettivi. Aspetto delle penali neanche secondario, va oltre, importante finirlo, ci sono discussioni, opinioni, ma quando si fa stadio entrano in gioco tanti fattori, bisogna diventare partner l'uno dell'altro, proprio come una squadra sul campo, per aggiungere valore a una comunità e una città”.
Un progetto che prevede anche l'ampliamento della struttura d'allenamento di Follo:
“Per una società organizzata come lo Spezia, con una struttura in dotazione come il Ferdeghini e un settore giovanile che ha sviluppato talenti, lo sviluppo del centro sportivo di Follo è sicuramente un obiettivo da perseguire per costruire un qualcosa dal proprio interno. Lo Spezia ha una sua storia di settore giovanile che ha prodotto talenti che possono seguire un percorso. Per quello che sono i numeri ad oggi, bisogna cercare strade sempre più sostenibili".
Sul personale, se ci potesse essere la necessità di nuovi ingressi:
”L’azienda non ha bisogno di persone o strutture diverse, se sono qui è per migliorare e aggiungere a quella che può essere la vita aziendale. Ci vorrà un po’ di tempo, perché Roma non si fa in tre giorni, ma siamo sulla buona strada è c’è tanta passione. Tifoso sintomo che ci qui allo Spezia ci si tiene tanto”.
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