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Marco Lanna è il nuovo presidente della Sampdoria. Genovese di San Martino, 53 anni, ex calciatore cresciuto proprio in maglia blucerchiata, è stato vincitore della Coppa delle Coppe 1990, dello Scudetto 1991 e delle edizioni 1988 e 1989 della Coppa Italia, oltre che finalista in Coppa Campioni 1992, in Coppa Coppe 1989 e in Supercoppa Europea 1990. Ha vestito anche le maglie di Roma, Salamanca e Real Saragozza, prima di fare ritorno alla Sampdoria nel 2001/02, insieme con un altro grande vecchio come Attilio Lombardo, per contribuire a salvarla dalla retrocessione in serie C (il ritratto a questo link)restando anche per questo epilogo romantico un idolo dei tifosi. Ha il diploma di direttore sportivo ma adesso lo attende un compito ben diverso: succede a Piero Sanguineti, Amedeo Rissotto, Aldo Parodi, Alberto Ravano, Glauco Lolli Ghetti, Enrico de Franceschini, Arnaldo Salatti, Mario Colantuoni, Giulio Rolandi, ancora Glauco Lolli Ghetti unico ad avere un secondo mandato, Edmondo Costa, Paolo Mantovani, Enrico Mantovani, Pietro Sgarlata, Riccardo Garrone, Edoardo Garrone e Massimo Ferrero, quest'ultimo in carica dal 12 giugno 2014 al 6 dicembre 2021, data dell'arresto e della traduzione a San Vittore con le accuse di bancarotta e reati societari, per le dimissioni in avvio della detenzione cautelare rimodulata negli arresti domiciliari all'antivigilia di Natale.

Lanna è stato eletto presidente dal nuovo CdA, designato in serata dall'assemblea degli azionisti svoltasi in videoconferenza a Mestre, nello studio in via Bruno Maderna del commercialista Gianluca Vidal, consigliere uscente e trustee del trust Rosan che custodisce la UC Sampdoria SpA nel quadro delle procedure concordatarie in corso relative ad altre aziende del gruppo Ferrero.

Lo stesso Vidal ha recepito le indicazioni degli azionisti, per la quasi totalità delle quote Vanessa e Giorgio Ferrero, rispettivamente figlia e nipote di Massimo, tutti e tre ai domiciliari: l'espressione di voto è stata perciò rappresentata da Massimo Ienca, segretario generale della Sampdoria e nominato amministratore unico della Sport Spettacolo, la srl che controlla la società.

In base alle indicazioni espresse da Ienca, sono stati eletti in CdA Gianni Panconi, commercialista nato a Genova e vissuto fino a 18 anni ad Albisola per via dell'incarico del padre direttore sanitario della Asl savonese, laurea in Economia con 110 e lode a Genova e di provata fede doriana, 7 anni in UBS e negli ultimi 10 anni in Ernst & Young dove è diventato socio della divisione di fusioni e acquisizioni, ultimamente molto vicino alla società; Alberto Bosco, attuale direttore amministrativo della società, e Antonio Romei, l'avvocato romano che già aveva avuto un ruolo di mediazione nel passaggio della Sampdoria dai Garrone-Mondini a Ferrero, di cui era stato braccio destro prima senza ruoli ufficiali e poi in organigramma fino al ruolo di vicepresidente. Proprio Romei, alla prima riunione di CdA che vedrà attribuire le deleghe, potrebbe riassumere la carica societaria lasciata dopo la conclusione della laboriosa trattativa non andata a buon fine con il gruppo Vialli, il 7 ottobre 2019.

Escono invece, un po' a sorpresa, il banchiere Paolo Fiorentino e i due "genovesi" Giuseppe Profiti, economista, ed Enrico Castanini amministratore unico di Liguria Digitale nato a Sampierdarena e grande tifoso blucerchiato.

La famiglia Ferrero aveva ipotizzato per il nuovo CdA anche un ruolo per lo stesso Vidal, che però ha preferito restare fuori e continuare il proprio lavoro di trustee.

Tra i nuovi consiglieri, il nome più noto ai sampdoriani è quello del commercialista Panconi per via del padre Renato medico pediatra, a lungo ospite dello studio tv di Fabio Fazio di cui era medico di famiglia, nel ruolo del tifoso blucerchiato. "Mio padre - dice il neoconsigliere - è ricordato come un grande tifoso, per il modo colorito con cui esprimeva la sua passione, ma è stato direttore sanitario della Asl di Savona per molti anni".

"Io accettando la nomina nel CdA della Sampdoria - spiega - lascio un incarico prestigioso in Ernst & Young, di cui sono anche azionista. Venderò le mie quote per assumere responsabilità nella Sampdoria, come un atto di amore e per estinguere un debito con la memoria di Paolo Mantovani: nella mia vita mi sono sempre ispirato ai suoi valori. Mi accosto a questo incarico con prudenza e rispetto per la storia della Sampdoria a cui voglio bene, faremo di tutto e di più per la società. E' una situazione difficile ma ci sono tutti gli elementi per venirne fuori".

"Tengo a precisare che come Ernst & Young ho assistito la Sampdoria nella gestione del debito. Ora questo ruolo, che mi porta a rinunciare a tutto il resto. Spero di tornare a fare il mio lavoro dopo aver aiutato la Sampdoria a tornare a far bene. Ora è il momento per tutti - conclude Panconi - di stringersi attorno alla Sampdoria per il suo bene".

Si è tenuta questa sera a Dubai la 13° edizione dei Globe Soccer Awards che premiano i calciatori, le calciatrici, gli allenatori e i dirigenti che si sono distinti durante l'anno. Italia grande protagonista e premiata Nazionale dell'Anno, in virtù anche dell'Europeo conquistato quest'estate. Il c.t. degli Azzurri Roberto Mancini è stato premiato come miglior allenatore dell'anno, riconoscimento meritato per il lavoro fatto con la Nazionale: "Non eravamo fra i favoriti? Però noi abbiamo sempre creduto nella possibilità di vincere l'Europeo" ha dichiarato con orgoglio il tecnico marchigiano.

Premiati anche Leonardo Bonucci e Gianluigi Donnarumma, rispettivamente come miglior difensore e miglior portiere dell'anno 2021. Il Chelsea del centrocampista Jorginho, perno dei blues e della Nazionale, ha ritirato il premio di miglior club dell'anno, in virtù anche della Champions League conquistata a luglio.

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Lo Spezia è pronto a riprendere la preparazione, mercoledì 29 al centro sportivo di Follo, con un problema in più: la defezione di Ebrima Colley che, al pari del cugino Omar che gioca nella Sampdoria, è stato convocato dal Gambia per la Coppa d'Africa. Resta invece in Italia Emmanuel Gyasi, estromesso dal novero delle convocazioni della nazionale del Ghana di cui era stato in passato un punto fermo.

Dopo una lunga serie di consultazioni natalizie tra i diretti interessati, la società sembra aver deciso di confermare fiducia a Thiago Motta, che malgrado la vittoria di Napoli sembrava più che a rischio, per via dei rapporti non idilliaci con parte non marginale dello spogliatoio. L'unica candidatura alternativa rimasta era quella di Marco Giampaolo, che in carriera non è certo uno specialista dei subentri in corsa, controindicazione ulteriore a quella della penale di 400mila euro da pagare in caso di esonero di Motta prima della fine dell'anno solare, con chiusura anticipata del triennale sottoscritto la scorsa estate dopo la repentina fuga di Italiano. Ma sarebbe stato proprio l'ex allenatore della Sampdoria a declinare l'offerta di Pecini, che a suo tempo era stato determinante nel portarlo in blucerchiato e a difenderlo quando, dopo l'incerto avvio, Ferrero in persona aveva contattato Colantuono a Roma prima del derby che, vinto dal Doria, avrebbe avviato l'ottimo triennio genovese di Giampaolo.

Avanti con Motta, quindi, nella speranza che il tecnico italo-brasiliano possa riprendere il controllo del gruppo in vista dei primi impegni dell'anno nuovo: 6 gennaio il Verona al Picco e, soprattutto, il 9 gennaio il Genoa a Marassi, per una partita che dirà molto del campionato di entrambe.