In questa edizione del Tg Sampdoria: la marcia di avvicinamento al gennaio di fuoco, con l'assemblea degli azionisti in quattro convocazioni distinte; le prospettive di mercato; l'incrollabile fede dei tifosi blucerchiati, pronti a salire in massa a Reggio Emilia il 4 gennaio per la partita alle 12,30 con il Sassuolo.
Sarà un gennaio caldissimo per la Sampdoria. Disertate dagli azionisti le due assemblee del 14 e 19 dicembre convocate dal CdA nella sede milanese di Banca Lazard, gli stessi amministratori hanno fissato altre date: 5, 10, 20 gennaio e 2 febbraio. L'ordine del giorno sarà lo stesso dei precedenti appuntamenti: aumento del capitale sociale, previa copertura di eventuali perdite, fino all’importo di euro 50 milioni. Delibere inerenti e conseguenti.
Perché quattro date, a differenza delle due di dicembre? Il numero di convocazioni è consentito dallo stesso statuto dell'Unione Calcio Sampdoria 1946 SpA. Non è improbabile che Ferrero (proprietario di fatto, con la schermatura legale dell'azionariato in mano a figlia e nipote) mandi deserta la prima assemblea, per prendere tempo nella ricerca del finanziamento utile a rispettare le scadenze all'orizzonte. Più probabile che lo snodo decisivo sia il 10 gennaio. Se però fosse stata usata la formula della prima e seconda convocazione avrebbe allungato nuovamente i tempi. Per convocare infatti un'altra assemblea si sarebbe dovuto procedere daccapo: riunione del consiglio di amministrazione, approvazione della richiesta di convocazione assemblea, pubblicità legale a mezzo stampa entro 14 giorni dall'appuntamento. Il che avrebbe portato a febbraio inoltrato.
Ecco quindi il quartetto di date, o meglio poker, data la configurazione della partita che si sta giocando tra Ferrero e Alessandro Barnaba, piccolo azionista determinato a usare tutti i mezzi giuridici per scalare la società dall'interno senza nulla corrispondere in proprio alla proprietà in carica. Un intendimento che molto probabilmente, a meno di auspicabili interventi risolutivi sottotraccia, innescherebbe altre contese legali. Ma il CdA intende accelerare, anche in funzione di altre decisioni a tutela della continuità aziendale e relative conseguenze. E' una partita complessa, con Barnaba deciso ad andare a fondo, forte dell'esperienza compiuta al Lille dove la situazione da risanare non era dissimile da quella che troverebbe alla Sampdoria, gestore di aziende individuato anche e soprattutto per il suo curriculum specifico. Per arrivare al dunque occorre che tutte le parti in causa accantonino l'emotività, a beneficio di un realismo che veda il bene della Sampdoria come unica bussola.
Gilardino si gode il terzo posto, i 10 punti fatti in 4 partite, sa che Criscito è pronto a dare una mano (guadagnerà meno di 2000 euro al mese segno di attaccamento come ha scritto la Repubblica), ma per andare in A senza passare dai playoff il mister ha ben chiaro che servono più dei 33 punti fatti nel girone di andata. Frosinone e Reggina al giro di boa partono con un vantaggio sui rossoblu che però con il nuovo tecnico hanno limitato i danni, mantenendo un po’ di distacco dal Bari vincendo proprio al San Nicola.
La rincorsa di Bani e compagni dopo le sciagurate sconfitte con Perugia e Cittadella nel tragico finale della gestione Blessin, ha fatto rimanere a galla la “corazzata” Genoa che poco alla volta ha pure scoperto i suoi limiti. Il più grosso è che in casa ha fatto la miseria di 14 punti con tre successi (due con Gila) e 5 pareggi. Tenuto conto che nel ritorno ci saranno 10 partite al Ferraris occorre fare almeno 7 punti in più. Conquistarne 21 significherebbe coprirsi da un paio di punti in meno che potrebbero arrivare dalle trasferte dove nelle prime 19 partite i rossoblu hanno preso altrettanti punti.
Insomma quota 71 finale o giù di lì dovrebbe garantire il primo ma più probabilmente il secondo posto. L’anno scorso il Pisa giro’ primo a 38 punti poi arrivo terzo e addirittura perse la finale col Monza. Insomma la serie B è sempre enigmatica. Per questo oltre a Crisvito un paio di rinforzi in più dovranno arrivare.
LA SPEZIA - Procede spedita la ricerca di un accordo tra lo Spezia Calcio e la SPAL per il centrocampista classe 2000 Salvatore Esposito, prospetto interessantissimo del calcio italiano che ha già un principio d'intesa con il club di via Melara, per un eventuale approdo nel Golfo dei Poeti.
Manca ancora qualcosa però alla fumata bianca della trattativa, con la SPAL che non vuole smuoversi dalla richiesta di 4 milioni di euro e il club Aquilotto che cerca di abbassare le pretese, forte della volontà del ragazzo di Castellammare di Stabia di effettuare il salto di categoria, passando dalla Serie B alla Serie A.
La sensazione è che si potrà presto giungere alla conclusione dell'affare, dato che il protrarsi della trattativa non favoreggia nessuno, neanche gli Spallini, che dovranno cercare un sostituto del ragazzo il prima possibile.