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GENOVA - Cori da stadio, fumogeni, applausi e tanta passione. Oltre duecento tifosi del Genoa in serata hanno caricato il Genoa in ritiro presso un albergo del Porto Antico. Intorno alle 20,30 è partito lo show dei sostenitori rossoblù in vista del derby di venerdì sera al Ferraris. La squadra è uscita intorno alle 20,35 e ha raccolto l'incitamento da parte di un capo ultrà, che a nome dell'intera tifoseria ha chiesto di dare tutto in campo: "Dovrete fare il massimo, noi vi sosterremo come non mai".

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Una sfida nella sfida da anni è quella che va avanti fra genoani e doriani per colorare la città dei colori della propria squadra, come a marcarla, dalla ripida scalinata Montaldo che si vede anche dallo stadio, alle vecchie biglietterie di via del Piano, passando, per rimanere ai fatti più recenti, alla colorazione di alcune colonne di marmo di via Fillak a Sampierdarena o anche il molo del porticciolo di Nervi e la torretta sulla passeggiata a mare nerviese. Murales e a volte sfregi.

L'ultima gara cromatica si consuma allo stadio: i genoani hanno dipinto l'ingresso della Nord di murales rossoblu, i visi dei vecchi campioni, capitan Signorini, ma anche il tifoso d'eccezione Fabrizio D'Andrè, il compianto don Gallo, a cui i doriani hanno risposto con fasciando la Sud dei colori a loro dire più belli del mondo.

Si racconta, la fonte è un ultras, che i doriani avessero avuto per primi l'idea di dipingere l'ingresso della gradinata Sud con i volti di Mancini e Vialli per celebrare lo scudetto del '91, ma mentre pensavano a quale artista affidare il lavoro la notizia è arrivata ai genoani che hanno pensato bene di giocare d'anticipo.

Vera o no questa favola metropolitana, c'è di certo che le due gradinate, prima pasticciate da scritte e offese, arrivano a questo derby "povero" più belle che in passato, colorate con i colori che più fanno battere il cuore ai tifosi blucerchiati e genoani.

Lo Spezia prepara a ranghi quasi compatti la trasferta di Roma, in programma lunedì 13 dicembre alle 20,45 all'Olimpico per via dell'impegno di Conference League dei giallorossi di Mourinho, al Narodnija Armija di Sofia contro il CSKA. La Roma è reduce da un periodo difficile e il tecnico portoghese, mai così in discussione in carriera, vuole ripartire proprio dallo Spezia.


Motta però, che proprio con Mourinho all'Inter undici anni fa aveva vissuto la straordinaria epopea del triplete, ha bisogno di punti. Probabile l'impiego da titolare di Mehdi Bourabia, rivisto in campo per spezzoni nelle ultime due partite dopo un bimestre di assenza. Ancora non vicinissimo il momento del rientro all'agonismo di Leo Sena, giunto quasi al termine di una lunga serie di vicissitudini.


I tifosi dello Spezia intanto si organizzano per la trasferta, che cade quasi a sei anni esatti dalla storica gara di Coppa Italia finita in trionfo per le Aquile. La Curva Ferrovia e altri gruppi, tra cui I Sonà e Belini Frizzanti, organizzano infatti il viaggio in pullman per la Capitale, con la previsione di alcune centinaia di sostenitori bianchi nel settore ospiti della Curva Nord.

GENOVA - Un derby fra poveri per non affogare, che i doriani pur con qualche punto in più vivono con l'onta di avere visto il proprio presidente in galera. A Campo Ligure il giorno dopo la nevicata e il giorno prima della stracittadina fra Genoa e Sampdoria, il genoano Tommy e il doriano Massimo, un pensionato contro un negoziante, raccontano la loro vigilia del derby.

Tommy, ex dipendente Ansaldo dal cuore rossoblù: "Il pareggio è il risultato più pronosticabile, le nostre speranze? Forse l'unico che può fare gol è Pandev, o Destro, ma già fare un gol per noi è un miracolo. Genova però meriterebbe due squadre migliori. Ballardini? Lui è sempre stato l'uomo dell'ultima spiaggia, adesso serve di più. Speriamo che a gennaio cambi qualcosa. I ricordi più belli sono legati al bellissimo gol vittoria di Branco, la cartolina, e poi Aguilera e Skuhravy, e prima ancora Simoni giocatore. I ricordi più brutti invece sono legati alla storia della valigetta che ci ha fatto finire in serie c, non si sa se è stato voluto, ormai nel calcio non credo più, con l'avvento delle scommesse è tutto possibile, se vado allo stadio per il derby? Ci andavo da ragazzo, adesso è troppo complicato, pass, tessere... Ferrero in galera? Mi spiace umanamente, adesso gli auguro di sostituirlo con Platinette".

Massimo il doriano, svela che a Campo Ligure le partite in tv si vedono nel bar del palazzetto dello Sport. Ammette poi che l'arresto del presidente gli aveva regalato uno spiraglio migliore per il futuro, ma adesso inizia ad essere preoccupato. Lui allo stadio ci andrà con il figlio di undici anni: "Non ho mai condiviso la scelta degli ultras di non entrare nello stadio perché non si lascia la squadra da sola. Il pareggio è risultato migliore per entrambi, la cosa più importante è cambiare società, la salvezza credo sia alla nostra portata, i giocatori non sono così scarsi. Il momento più brutto vissuto da tifoso, Ferrero a parte, è stata la retrocessione con Palombo venuto sotto la grandinata. Il più bello lo scudetto di Vialli e Mancini, ma anche vedere in maglia blucerchiata un campione come Liam Brady".

Come preannunciato dai suoi legali Luca Ponti e Giuseppina Tenga, Massimo Ferrero si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande della dottoressa Rosa Maria Mesti, gip di Paola, Massimo Ferrero, nell'interrogatorio di garanzia tenutosi in videoconferenza con l'indagato nel carcere milanese di San Vittore e il magistrato nella sede della Procura del centro cosentino.

L'avvocato Ponti ha riferito: "Il carcere è un'esperienza dura, ma Ferrero è un battagliero", confermando inoltre che Ferrero ha formalizzato le sue dimissioni da presidente della Sampdoria e che d'ora in poi "intende fare sì che la Sampdoria e la sua vicenda penale proseguano su vie differenti. Per questo motivo a fare parte del cda del club non ci saranno più membri della famiglia Ferrero".

In margine alla questione, si registra la dichiarazione di Luciano Nobili, deputato di Italia Viva: "Non so nulla della vicenda giudiziaria che riguarda Massimo Ferrero ma chiedo: perché le foto segnaletiche dell’arresto sono in rete? Perché dolorose intercettazioni coi familiari sono sui giornali? Perché questa barbarie della pena prima del processo in Italia non ha mai fine?".