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Sanità

Presidio da parte dei lavoratori davanti all'ingresso dell'ospedale pediatrico di Genova: "Il Gaslini deve restare pubblico"
1 minuto e 35 secondi di lettura
di a.p.

Presidio da parte dei lavoratori del Gaslini davanti all'ingresso dell'ospedale pediatrico di Genova. Al centro della protesta il loro futuro e quello del Gaslini con riferimento ai lavori che stanno riguardano lo stesso ospedale. La direzione ha infatti spiegato che la destinazione dei padiglioni non oggetto di riqualificazione edilizia (pad 12, pad 1, e altri) serviranno per la realizzazione di un campus universitario, di una struttura destinata ad “attività sanitaria residenziale” per i pazienti psichiatrici e una foresteria per le famiglie dei pazienti.

Le rsu scese in piazza chiedono chiarezza: "Con quali finanziamenti saranno attuati i lavori? Chi gestirà le attività all’interno di queste strutture? Quali condizioni contrattuali saranno applicate al personale che lì opererà ? La rsu teme che, in caso di mancato pagamento dei canoni, il Gaslini dovrà cedere (magari “solo” in concessione) gli edifici pubblici ai creditori privati, dando origine così a una sorta di “privatizzazione differita” dell’ospedale. Siamo qui oggi per dire no a un modello che rischia di svuotare dall’interno la Sanità Pubblica e per ribadire le nostre richieste chiare e concrete: stabilizzazione dei lavoratori interinali e dei precari; nuove assunzioni di infermieri, OSS, fisioterapisti, ostetriche, amministrativi e tecnici, ormai indispensabili per garantire i servizi. Servono condizioni di lavoro adeguate e sostenibili, per chi ogni giorno tiene in piedi questo Ospedale. Il Gaslini è di tutti. Difendere la sua identità pubblica significa difendere la salute, la dignità e il futuro del lavoro".

Il timore delle rsu è che a pagare sia chi lavora all'interno della struttura: "Sicuramente i lavoratori, primi fra tutti quelli in somministrazione (magazzinieri, amministrativi) e più in generale i precari, rischieranno di farne le spese - spiegano le rsu -. Inoltre, la ricaduta sarà pesante anche sui contratti pubblici: il personale dipendente della logistica, ad esempio, all’applicazione del PPP, sarà destinato a funzioni diverse per le quali non sarà molto probabilmente ritenuta necessaria l’integrazione dell’organico a seguito del pensionamento". 

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