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Oggi ospite della rubrica 'Il medico risponde' Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell'università di Genova e referente regionale dell'Istituto superiore di sanità.

Gli ultimi dati ufficiali risalgono al 25 dicembre, settimana in cui in Liguria si sono ammalati circa 18 mila liguri, ma bisogna tenere conto che nelle ultime settimane dell'anno si sono riscontrati oltre 68 mila casi di influenza. Rispetto alla situazione generale italiana, la Liguria si trova in leggero miglioramento e in una posizione di vantaggio, non avendo mai toccato la soglia del 'bollino rosso'. Sono livelli che comunque in Italia non si toccavano dall'anno 2004.

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LIGURIA - In tre settimane oltre 68 mila liguri si sono presi l'influenza, circa il 5%. Tre i ceppi che stanno girando. Il picco ormai è stato raggiunto e per trovare un'incidenza simile bisogna tornare indietro di 18 anni. Questa la fotografia sull'influenza stagionale scattata da Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell'università di Genova e responsabile del monitoraggio per la Liguria.

"Quest'anno abbiamo avuto l'australiana, il ceppo austriaco e il virus A/H1N1 noto come influenza suina - spiega Icardi -. Abbiamo avuto un'influenza eterogenea. Il 5% dei liguri di fatto è finito ko a causa dell'influenza. Quelli liguri però sono dati migliori rispetto al resto del Paese. In Liguria si sono presi il virus 1,3 abitanti ogni cento mentre a livello nazionale abbiamo 2 casi ogni cento. L'Italia dunque è finita in zona rossa mentre la Liguria è rimasta in zona arancione" precisa Icardi.

GENOVA - Quasi 750 mila persone raggiunte e oltre un milione di impression: sono i numeri da record che ha già raggiunto la campagna lanciata nel periodo natalizio da Regione Liguria e Alisa per promuovere i vaccini contro covid e influenza.

"È attraverso campagne come questa, rivolte ad un ampio pubblico e destinate ad avere successo come dimostrano i numeri registrati attraverso i nostri canali social con più di 750 mila persone raggiunte - spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola - che è possibile arrivare all’obiettivo che ci eravamo prefissati e cioè far capire a tutti che vaccinarsi è un grande gesto di responsabilità. Un gesto che permette a tutti noi di vivere meglio la stagione invernale, evitando complicazioni a livello sanitario ma anche di sovraffollamento dei nostri Pronto Soccorso, consentendo invece a tutti di frequentare con serenità anche i nostri cari più fragili".

"È quanto mai opportuno mettersi in sicurezza dai virus con i vaccini - spiega il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - . I numeri di questa campagna, efficace nel suo messaggio, dimostrano anche che il tema è molto sentito. Dobbiamo continuare a proteggerci, anche in previsione di prossime ondate Covid, soprattutto per difenderci dalle forme più gravi".

Nello spot di grande successo, un astronauta genovese, da una cabina telefonica nello spazio, comunica in dialetto con la torre di controllo. Preoccupato per l’influenza che gira, viene rassicurato e gli viene spiegato (sempre rigorosamente in genovese) che deve dire alla moglie di andare a vaccinarsi, prenotandosi attraverso il portale ‘prenoto vaccino’. Il messaggio finale è “No Vax no party, si vax si parte”.

La campagna è stata lanciata attraverso le pagine Facebook e Instagram di Regione Liguria, viene diffusa attraverso i principali mezzi di informazione e proiettata sul nuovo schermo a LED del Palazzo di Piazza De Ferrari.

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Le feste hanno visto meno chiamate al 118 e meno accessi al pronto soccorso: per il direttore del 118 della Liguria Paolo Frisoni è il segno che le persone hanno capito come usare il numero telefonico e che i flu point voluti da Regione Liguria hanno funzionato: "E' andata meglio di quanto previsto. Rispetto agli altri anni, le mosse di Regione Liguria hanno funzionato, i flu point hanno dato grosso aiuto. I dati ci supportano perché abbiamo visto una discesa delle chiamate sia a livello numero unico sia 118, un decremento di circa il 10-15 per cento".

"Il periodo considerato è dal 24 dicembre fino al 1 gennaio - continua Frisoni - di solito viaggiavamo su una media di 250-260 interventi, che sono diventati 200-230. Vuol dire che la cittadinanza ha capito che il numero unico va usato solo in condizioni di emergenza, che il 118 va usato solo quando c'è bisogno e il pronto soccorso quando c'è davvero un'urgenza".

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Anche il 2022 non dà buone notizie quanto alla natalità in Liguria: anche se i dati ufficiali dell'anno appena terminato non sono disponibili, è già chiaro che sia calato ancora il numero dei parti nella nostra regione. Il Policlinico genovese resta l'ospedale dove nascono più bambini: 1630 nascite in tutto lo scorso anno.

Lo ha raccontato a Primocanale il direttore ostetricia e ginecologia Policlinico San Martino, Claudio Gustavino: "Abbiamo aumentato di 200 nascite e abbiamo avuto il primo nato in città del 2023". Proprio al San Martino infatti, alle 2 e 40 del mattino del 1 gennaio, è venuta alla luce Helena, mamma italiana e papà brasiliano. Un bel risultato l'anno in cui il Policlinico entra nel centenario della sua fondazione.

"Il San Martino resta l'ospedale con il più alto numero di nascite in Liguria, ma le nascite sono in costante calo. I dati su scala regionale del 2022 non ci sono ma sappiamo che ci sarà una contrazione della natalità. Ci auguriamo che questo sia un anno più fortunato", commenta Gustavino.

Resta però la sicurezza di ospedali in Liguria e centri nascita all'avanguardia, dove l'accompagnamento anche nella fase preparto è garantito anche per quelle future mamme che hanno problemi di salute, come spiega Gustavino: "Oggi per noi è più facile 'custodire' una gravidanza sin dal suo pensiero anche per quelle donne che hanno problemi di salute, come diabete, pressione alta, peso elevato. Ci sono tante patologie, dai problemi reumatologici a quelli vascolari, siamo in grado di affrontare queste situazioni molto più di un tempo. Esiste al San Martino una gestione interdisciplinare di queste problematiche: chi desidera una gravidanza e parte da condizioni meno avvantaggiate rispetto ad altre non deve avere timore".