Porto e trasporti

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Il più importante terminal italiano chiuderà il 2025 al rialzo e pianifica investimenti pesanti per essere competitivo anche in futuro
3 minuti e 27 secondi di lettura
di Matteo Cantile

Psa Italy rilancia il piano da 900 milioni di euro destinato ai terminal di Genova, dopo la lunga paralisi generata dal commissariamento dell’Autorità Portuale del mar Ligure occidentale, che aveva congelato ogni avanzamento progettuale. Il nuovo corso guidato dal presidente Matteo Paroli permette finalmente di far ripartire la riprogettazione delle banchine, l’ammodernamento strutturale di Pra’, la piena elettrificazione delle operazioni e la revisione dei processi interni. È un impegno che Psa ha difeso a livello globale, mantenendo Genova al centro della strategia nonostante la concorrenza degli altri terminal del network e che avrà bisogno di molti anni per essere portato a regime.

Nuove gru elettriche

La nuova stagione di investimenti si traduce, nel frattempo, nell’arrivo delle gru E-RTG elettriche prodotte da ZPMC, completamente a zero emissioni: sei unità entreranno in servizio a PSA Genova Pra’ e tre a PSA Venice-Vecon entro dicembre 2025. L’obiettivo è aumentare l’efficienza dei piazzali e ridurre in modo significativo l’impatto ambientale. Al Sech, dopo la remotizzazione dell’equipment ferroviario KUNTZ inaugurato ad aprile 2025, sono attese due nuove gru ship-to-shore in arrivo a febbraio 2026.

Ferrovia e quadruplicamento

Per Ferrari, il vero nodo della competitività dei terminal resta la ferrovia, in particolare per perlustrare la possibilità di accaparrarsi una fetta dei traffici diretta nel sud Europa. Il Terzo Valico garantirà una parte della capacità necessaria, ma senza il quadruplicamento della Tortona–Milano, ancora oggi né finanziato né progettato, la linea non potrà sostenere i flussi richiesti dalle mega-navi. Nel 2025 il traffico ferroviario di Pra’ è sceso a 167.433 TEU contro i 228.000 del 2024, un calo dovuto ai lavori RFI di agosto ma che evidenzia la fragilità dell’asse lombardo.

Consolidamento nazionale

Psa Italy conferma la propria leadership come primo operatore terminal container gateway d’Italia, movimentando il 25% dei volumi nazionali in import-export. L’azienda presenta stime di chiusura 2025 che consolidano la propria presenza nei porti di Genova e Venezia, con performance differenziate ma complessivamente positive.

Genova Pra’

PSA Genova Pra’, primo gateway container del Paese, chiuderà il 2025 con una stima di 1.425.633 TEU, in linea con il contesto di mercato. L’anno è stato caratterizzato dalla concentrazione dei volumi su navi più grandi, con meno toccate ma picchi operativi più intensi.

PSA Sech

PSA Sech registra una crescita significativa: nel 2025 raggiunge i 305.000 TEU, superando i 295.000 del 2024.

Venice-Vecon

PSA Venice-Vecon stabilisce un nuovo record: 340.000 TEU, oltre i 337.032 del 2023.

Volumi globali

A livello internazionale, la rete PSA ha raggiunto 100,5 milioni di TEU a ottobre 2025, superando i 100,2 milioni registrati a fine 2024. Ferrari sottolinea il contributo dei terminal italiani all’interno di una strategia globale in continua evoluzione.

Impatto occupazionale

Psa impiega oltre cinquantamila lavoratori diretti nel mondo e, applicando i moltiplicatori aggiornati, attorno ai mille addetti italiani gravitano almeno cinquemila lavoratori dell’indotto. Nel 2025 nuovi ingressi sono stati registrati a Pra’ e al Sech, con ulteriori assunzioni previste nel 2026 (e i numeri attualmente messi a budget potrebbero essere ulteriormente ritoccati al rialzo, visto che il gruppo è impegnato in un processo di ricambio generazionale delle maestranze). Anche la Culmv ha avviato un ricambio significativo, impiegando nei terminal Psa il 70% dei nuovi lavoratori assunti dalla Compagnia.

Formazione e tecnologia

L’evoluzione dei processi richiede decine di migliaia di ore di formazione: nel 2025 Psa ha investito in programmi specifici per accompagnare la transizione verso modelli operativi più automatizzati, senza ridurre i livelli occupazionali. Il caso del terminal di Vado conferma questa dinamica: a volumi simili, la dotazione di personale risulta superiore a quella del Sech.

Forniture e filiera italiana

Nel 2024 la maggior parte della spesa per servizi e materiali è stata effettuata in Italia, con acquisti all’estero limitati alle attrezzature non disponibili sul mercato nazionale. In particolare le nuove gru di piazzale e quelle di banchina previste l'anno prossimo sono state commissionate all'azienda cinese che, negli anni, è diventata la leader incontrastata di questo mercato. 

Una strategia di lungo periodo

Con il piano da 900 milioni, l’arrivo delle nuove gru elettriche e la battaglia per ottenere il quadruplicamento Tortona–Milano, Psa Italy ribadisce un modello di crescita basato su sostenibilità, innovazione e competenze, consolidando il ruolo dei terminal italiani e riportando Genova al centro della propria agenda strategica.

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