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Porto e trasporti

Possibile tassa sui passeggeri nel porto di Genova: nuova puntata della nostra inchiesta sui vari punti di vista
2 minuti e 55 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

Continua il dibattito sollevato da Primocanale sulla tassa, forse di 3 euro, a carico di chi si imbarca nel porto di Genova su crociere e traghetti, che potrebbe essere introdotta dalla giunta Salis. Una tassa che da un lato allarma il mondo portuale, come abbiamo raccontato, e infiamma la politica.

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Ma dall'altro lato, quello della città, questa tassa piace. Parliamo della Genova di coloro che più "sopportano" il porto, tradotto in fumo delle navi che respira chi vive a San Teodoro, Sampierdarena, Cornigliano, Multedo, Pegli, Prà. Tradotto in smog dei mezzi (leggeri e pesanti) che, soprattutto nella stagione estiva, si affollano nella zona di San Benigno soprattutto nei picchi della stagione estiva, quando anche l'odore dell'aria si fa acre.

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Su questo rapporto spesso conflittuale tra porto e città, un rapporto dove non ci devono essere né vincitori né vinti, è giusto riflettere. 

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"La tassa porterebbe benefici agli stessi crocieristi"

Oggi incontriamo Gian Mario Bolognini, vice presidentedel Comitato Porto Aperto: "Noi siamo molto favorevoli a questa tassa non come punizione nei confronti dei croceristi, ma come loro contributo a migliorare la qualità della vita nella città, ma non solo, anche la loro stessa qualità, perché quando sono nel porto di Genova respirano l'aria che respirano i genovesi e quindi è anche a loro favore, così come a favore di chi va all'Acquario, chi va al Palasport e chi va alla Fiera, cioè tutti quelli che vengono da fuori Genova respirano, per quel periodo che passano a Genova, la stessa nostra aria.

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"Si devono monitorare gli inquinanti più pericolosi"

E' un'aria che può essere particolarmente inquinata, con inquinanti che sono molto pericolosi, non solo il fumo delle navi, ma anche altri, a un bambino di pochi anni gli si possono fissare nel pancreas, nei polmoni e provocare in età adulta Parkinson e l'Alzheimer, quindi bisogna assolutamente fare il monitoraggio di tutte le fonti di emissione degli inquinanti che ci sono a Genova, perché la cosa veramente pericolosa è il mix di inquinanti. In merito al fumo delle navi: molti pensano che se la nave fuma è pericoloso, se la nave non fuma non è pericoloso, il vero pericolo è quello che esce dai camini, quello che si vede a 50 micron di dimensioni, le vie respiratorie esterne lo bloccano, lo dice il Ministero della Sanità, non lo dico io, quello che invece non si vede, invisibile, inodore, insapore, è quello che poi ammazza la gente.

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La tassa sui crocieristi potrebbe servire innanzitutto per i monitoraggi. A questo proposito bisogna precisare che i monitoraggi che vengono fatti attualmente, anche sulla base di una legge che non è troppo perfetta, sono PM10 e PM2,5, le cose pericolose sono quelle che vanno da 2,5 a 0,1, sono veramente quelli pericolosi che ammazzano la gente, sono fonte di tumori e di altre malattie pericolosissime. Quindi i monitoraggi vanno fatti completamente, perché contemporaneamente ci sono i fumi delle navi che stazionano, i camion che scaricano le navi, 100-150 camion hanno la stessa quantità di impatto sull'ambiente di una nave, una nave da crociera che porta 7 mila persone, 3 mila membri di equipaggio, è una città, come Garlasco che ne ha 10 mila di abitanti". 



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