"Sarebbe un disastro". Non usa mezzi termini il sindaco di Borzonasca, Giuseppino Maschio, quando gli chiediamo se tema un taglio delle linee dell'entroterra per la crisi di Amt. Paese di 1820 anime e 23 frazioni sparse a parecchia distanza, in mezzo alle curve, oltre ai passi, come Giaiette, isola amministrativa sul versante parmigiano in val di Taro. Ma ci sono anche Prato Sopralacroce, Temossi (arrampicata verso il passo della Forcella), Montemoggio, altro versante, quello che porta al passo del Bocco. Prima tutta la zona del Tigullio e dell'entroterra era servita da Atp, l'Azienda di Trasporto provinciale, poi inglobata in Amt nel gennaio 2021.
"Il primo a pagare lo scotto dei tagli è sempre l'entroterra, altro che valorizzarlo"
"Sarebbe andare contro a quello che si dice da anni cioè di avere un occhio di riguardo verso l'entroterra, però poi, come succede sempre, il primo a pagare lo scotto delle riduzione è l'entroterra.
"Già le linee sono al minimo, ci mancherebbero i tagli delle corse"
Già siamo con le linee al minimo, se le riducono ancora... allora poi chiamarlo ancora servizio pubblico sarebbe un assurdo. I bus li usano soprattutto gli anziani, e in questo momento abbiamo un servizio, diciamo, sufficiente, adeguato alle nostre esigenze, fino a Borzonasca capoluogo, perché ogni ora circa c'è un bus e va bene. Poi ci sono alcune corse al giorno che proseguono verso Santo Stefano d'Aveto.
"Se ci tolgono il bus a chiamata per le frazioni è la fine"
Per le frazioni in questo momento copriamo il territorio con il servizio bus a chiamata, che è un buon servizio. Speriamo che non sia quello a pagare lo scotto di queste riduzioni: funziona su chiamata delle persone, quindi è calibrato un po' sull'esigenza dei residenti, consente di dare un servizio di trasporto pubblico senza far girare il bus a vuoto. La gente è contenta e quindi è un servizio indispensabile per continuare a mantenere la gente sul nostro territorio.
"Si rischia lo spopolamento delle frazioni: i ragazzi come andrebbero a scuola?"
Perché se no, chi viene dalle frazioni e non ha la macchina, magari gli anziani, come fa a muoversi? Cioè si rischia quasi lo spopolamento, ecco.
I ragazzi il bus a chiamata lo usano per andare a scuola perché spesso le corriere, come dicevo prima, arrivano a Borzonasca ogni ora, e poi se devono andare a Sopralacroce, a Belpiano, nelle frazioni in giro, come fanno? Allora il bus a chiamata sopperisce a questa mancanza e quindi riescono ad arrivare a casa negli orari decenti e consentono alle famiglie di continuare a vivere sul territorio, perché se no poi molti sono obbligati a spostarsi, ad andare a abitare in città. Perché se uno arriva a Borzonasca alle 2 di pomeriggio e poi non ha corriere per andare a casa, fino magari alla sera, come fa?".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook