cronaca

"Il certificato verde serve per spostare l'attenzione dai veri problemi della scuola"
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Meno di un mese e poi dal primo settembre le scuole riapriranno, almeno per il personale scolastico. Qualche giorno in più per gli studenti. Una corsa contro il tempo e ora che il governo ha deciso per l'obbligo del green pass per tutto il personale scolastico (Università inclusa) la questione ha sollevato non poche polemiche. Per chi non avrà il certificato verde l'assenza sarà considerata ingiustificata e dopo 5 giorni il rapporto di lavoro è considerato sospeso e non sarà dovuta la retribuzione né altro compenso o emolumento. Multe salate anche per i presidi che non controllano il possesso del green pass con una sanzione variabile a seconda dei casi da 400 a mille euro.


"L'obbligo del green pass obbligatorio per il personale scolastico non è la soluzione anzi è proprio il percorso sbagliato - spiega Monica Capra, segretario generale di Cisl Scuola Liguria -. C'è una questione di aggravio di verifica che va a ricadere su tutto il personale scolastico. Servirebbe alleviare il lavoro invece vengono dati obblighi che spetterebbero agli enti locali. La cosa paradossale è che tutti i giorni muovendomi per Genova vedo autobus e treni regionali stracolmi, tutti attaccati ma per loro non è previsto, per la scuola sì così come non è previsto per gli studenti. Le soluzioni per la scuola restano sempre molto stravaganti".

Intanto i giorni passano e l'apertura degli istituti scolastici si avvicina ma manca ancora il nuovo protocollo che dovrà far chiarezza sui comportamenti e regole da seguire. "Il 12 luglio scorso il Comitato tecnico scientifico aveva spiegato che con il 70% di personale vaccinato non sarebbe stato più necessario rispettare la distanza di un metro. Forse non avendo trovato altre soluzioni (il governo ndr) ha scelto di trovare altre modalità di intervento per non inviare risorse alle scuole - attacca Capra -. Sto ricevendo molte telefonate di personale scolastico preoccupato, ci sono tanti lavoratori che per questioni sanitarie non possono vaccinarsi, non parliamo di 'no vax' ma di chi proprio non può. Anche l'ipotesi tamponi ogni 48 ore non è pensabile. A noi sarebbe bastato un protocollo con le linee guida". Un rapido calcolo mette in evidenza come un tampone da effettuare ogni due giorni costerebbe intorno ai 225 euro al mese.

In effetti nel decreto qualche risorsa per la scuola è stata destinata ma riguarda prevalentemente la fase dei controlli. Il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale prevede cento milioni di euro per effettuare uno "screening della popolazione scolastica" e 358 milioni per pagare chi dovrà sostituire il personale considerato "assente ingiustificato". Il commissario all'Emergenza Francesco Figliuolo ha chiesto alle Regioni di presentare per i dati sulla situazioni vaccini per il personale scolastico entro il 20 agosto. La Liguria sembra essere indietro ma il presidente della Regione Giovanni Toti ha fatto chiarezza spiegando che i dati del ministero non erano aggiornati e che in Liguria oltre l'80% del personale è vaccinato. Più indietro il dato della popolazione tra i 12 e 19 anni, ovvero gli studenti, in questa fascia di età la copertura con una dose è al 33% e mancano poco meno di 70mila giovanissimi all'appello.

Mentre dalla Regione la misura del green pass obbligatorio a scuola piace, i sindacati sperano in un passo indietro. L'infettivologo Matteo Bassetti parla di una misura anche "tardiva" da parte del governo che mostra "di navigare a vista sul come si debba tornare a scuola" e punta il dito sulle misure riguardanti gli studenti dove, secondo lui, mancherebbero le raccomandazioni per le vaccinazioni per la fascia 12-16 anni.

Ma è il green pass a non convincere troppo chi lavora nelle scuole. "Hanno spostato i veri problemi della scuola al green pass" attacca il segretario generale di Cisl Scuola Liguria. E sì perché c'è sempre la questione del precariato da risolvere. Anche in Liguria, come in altre regioni italiane, la situazione non è certamente felice. "I precari maggiori riguardano i posti di sostegno e molti anche nella scuola secondaria di secondo grado. Con sistema di reclutamento portato avanti, nonostante quanto fatto, ci sono classi di concorso che resteranno sprovviste di candidati per poter essere assunti di ruolo. Si parla di un 35% di posti scoperti ma per il sostegno saranno molti di più" spiega ancora Capra. Davanti ancora un mese, o poco meno, di polemiche.