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Cultura e spettacolo

I numeri danno ragione all’ottimismo: gli abbonamenti sono saliti da 1.291 a 1.551 e due repliche per gli studenti sono già sold out
2 minuti e 42 secondi di lettura
di Redazione spettacoli

È partita ieri sera la nuova stagione lirica del Teatro Carlo Felice con il Don Giovanni di Mozart, titolo sempre atteso e impegnativo. Pubblico numeroso e applausi – quasi 1.800 spettatori in sala – hanno salutato la produzione portato da Michele Galli e Federico Pupo, che ha riportato a Genova la storica regia veneziana di Damiano Michieletto, datata 2010 e proveniente dal Teatro La Fenice.

La regia di Michieletto, qui ripresa da Elisabetta Acella, si avvale delle scene di Paolo Fantin e dei costumi di Carla Teti. L’impianto visivo resta quello di allora: una serie di alti pannelli che, ruotando, creano stanze dalle pareti chiuse, prive di finestre, in cui tutta l’azione si svolge in interni non collocabili, quasi sospesi in uno spazio mentale. Un’idea che all’epoca appariva innovativa, ma che oggi mostra inevitabilmente i segni del tempo. L’effetto complessivo è statico e ripetitivo, privo di quella tensione drammatica e di quella ironia corrosiva che fanno del Don Giovanni un capolavoro di ambiguità e vitalità teatrale.

Sul piano musicale, purtroppo, le cose non sono andate meglio. La direzione orchestrale è apparsa discontinua, talvolta incerta nei tempi e nella coesione tra buca e palcoscenico. Anche il cast vocale, pur impegnato, non sempre ha trovato il giusto equilibrio tra eleganza mozartiana e slancio drammatico. Ne è derivato uno spettacolo corretto ma privo di vero respiro teatrale.

Sul fronte istituzionale, la serata ha comunque segnato un passaggio importante: Michele Galli, al suo primo esordio di stagione come sovrintendente, ha potuto salutare un teatro pieno e un pubblico caloroso. "Uno spirito molto positivo – ha commentato –. Quasi 1.800 persone per questa prima, non si vedeva tanta affluenza da tempo. È bello che il pubblico di Genova e della Liguria sia tornato e continuerà ad affollare il Carlo Felice". I numeri danno ragione all’ottimismo: gli abbonamenti sono saliti da 1.291 a 1.551 e due repliche per gli studenti sono già sold out.

"Il Carlo Felice non è un patrimonio soltanto italiano, essendo uno dei teatri più belli d'Europa - ha rimarcato a Primocanale il presidente della Regione Marco Bucci -. Siamo orgogliosissimi di questo teatro storico bombardato, rivisto, ricostruito ed è bello che oggi si cominci la stagione con una prima di questo tipo. Se vi ricordate da sindaco ho investito parecchio nel Carlo Felice quasi raddoppiando gli investimenti che c'erano nel 2017 quando sono arrivato. Con la Regione stiamo facendo esattamente la stessa cosa, includendo ovviamente i balletti e includendo tutti gli spettacoli che il Carlo Felice organizza anche al di fuori del teatro".

Presente anche Silvia Salis, alla sua prima inaugurazione di stagione da sindaca di Genova: "Anch'io stasera sono molto emozionata. Vogliamo che sempre di più il Carlo Felice sia aperto a tutta la città, che abbia dei titoli che coinvolgono, che sia un posto che va vissuto per tutte le genovesi e i genovesi perché è un patrimonio della città. E' poi importante che diventi sempre più sostenibile perché ovviamente si sa che c'è un periodo di scarsità sotto tutti i punti di vista per cui c'è bisogno che i privati si impegnino a sostenere una grande Fondazione che deve vivere, non sopravvivere, e vivere in modo adeguato".

 

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