C'è indignazione da parte del sindacato che rappresenta gli agenti di polizia di Genova per quanto accaduto in piazza Alimonda sabato 22 novembre con otto agenti rimasti feriti in seguito agli scontri avvenuti durante un corteo antifascista.
"I circa 300 partecipanti al corteo hanno scatenato una vera e propria guerriglia urbana contro il contingente di polizia schierato - spiega in un comunicato il segretario generale Provinciale FSP Genova Marco Doragrossa -. Gli agenti, posizionati nei pressi della sede di Casa Pound, sono stati bersaglio di un ininterrotto lancio di qualsiasi oggetto, da bottiglie e pietre a qualsiasi altro materiale contundente, e sono stati “costretti” a subire poiché fatti rimanere inermi".
Doregrossa aggiunge: "Ancora una volta i membri delle Forze dell'Ordine sono stati lasciati in balia della violenza per oltre un'ora di guerriglia subita. Ma l'aspetto più intollerabile è stata quella che riteniamo probabile inerzia della catena di comando; ci risulta che le disposizioni che arrivavano dalla Questura giungevano tardivamente rispetto alle situazioni contingenti della piazza e anche alle richieste di intervento avanzate dai responsabili del servizio. Ci chiediamo se i nostri vertici, ci considerino solo carne da macello? Ci chiediamo anche come può essere che sia più importante anteporre una “cautela” politica alla sicurezza dei lavoratori in divisa e alla sicurezza dei poveri cittadini civili che subiscono certe situazioni? La tardiva autorizzazione per l'utilizzo di lacrimogeni è arrivata solo dopo oltre un'ora di assedio e di violenze subite al Personale e ai mezzi dell’amministrazione".
Per questo motivo il sindacato chiede risposte al Questore di Genova su quanto accaduto. "Serve un forte segnale per cambiare rotta prima che sia troppo tardi. Troviamo inaccettabile che alcune personalità politiche giustifichino tali azioni criminose, gli stessi dovrebbero chiedere scusa ed esprimere solidarietà al personale di Polizia che quotidianamente lavora per garantire la sicurezza pubblica senza distinzione di colore politico e di appartenenza etnica. Per i fatti accaduti, chiediamo un incontro immediato con il signor questore di Genova, il signor Prefetto di Genova e il signor sindaco di Genova, un tavolo congiunto dal quale vogliamo uscire con risposte e decisioni a garanzia della sicurezza dei lavoratori e tolleranza zero per tutti coloro che mascherati da manifestanti sempre più spesso si trasformano in delinquenti".
Siap: "
La segreteria provinciale SIAP di Genova con il segretario provinciale Roberto Traverso esprime massima solidarietà e vicinanza ai colleghi feriti, perché nessuna uniforme può essere oggetto di aggressione. "E sia chiaro: le infiltrazioni di delinquenti viste ieri non hanno nulla a che fare con una protesta democratica. Chi colpisce la Polizia non rappresenta alcun dissenso legittimo. Detto questo, occorre essere obiettivi. In un momento di tensioni nazionali e internazionali, è necessario distinguere. Genova non è Bologna, e per questo non è credibile né corretto attaccare la Questora per la gestione dell’ordine pubblico di ieri, come qualcuno tenta di fare in maniera improvvisata".
E ancora: "I dati dell’ultimo periodo lo confermano: la piazza genovese è oggi tra le più tranquille d’Italia. E questo accade anche perché Genova, pur con difficoltà, conserva un “DNA” sociale e degli “anticorpi” importanti, che finora hanno tenuto lontane infiltrazioni violente, estremiste e persino destabilizzanti. È un equilibrio delicatissimo, che va riconosciuto e sostenuto, perché non è una garanzia eterna e il contesto storico è molto complesso. Ma il vero problema della Questura di Genova è un altro, ed è quello che il SIAP denuncia da oltre un anno in totale solitudine:
la Questora ottiene risultati spremendo il personale, dal giovane agente al primo dirigente, in un quadro di grave carenza di organico e in totale assenza di un coordinamento adeguato tra le forze in campo".
Traverso aggiunge: "Si regge il sistema consumando le persone, mentre l’Amministrazione sostiene che va tutto bene.
La realtà è un’altra: le criticità esistono, eccome. Vorrei ricordare che all’ultimo incontro con la Questora, dedicato ai carichi di lavoro e alle responsabilità operative, gli altri sindacati non si sono nemmeno presentati, mentre il SIAP – da solo – ha portato avanti le istanze dei colleghi.
Questo è un dato politico, sindacale e istituzionale che non può essere taciuto".
E vista la situazione sul tavolo il sindacato Siap elenca le principali problematiche a suo avviso presenti nel sistema: "Proprio perché siamo coerenti, come Segreteria Provinciale abbiamo deciso di organizzare entro Natale una importante iniziativa pubblica, dove metteremo in evidenza: carichi di lavoro insostenibili; responsabilità operative aumentate senza adeguamenti; mancanza di un coordinamento reale tra le forze sul territorio; utilizzo non equilibrato delle risorse; sovrapposizioni operative con altri corpi che assumono ruoli eccessivamente invasivi. A Genova questo coordinamento non c’è, e nessuno vuole ammetterlo. Il SIAP invece lo dice chiaramente. Se si vuole criticare la Questora di Genova, lo si deve fare sui motivi veri, non inseguendo pretesti scollegati dalla realtà".