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Cronaca

Il processo si era aperto a febbraio, Soracco ha fatto dichiarazioni spontanee in aula mentre la Cecere non si è mai presentata
3 minuti e 30 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
Il photofit di Anna Lucia Cecere

Ergastolo per Annalucia Cecere e 4 anni di carcere per il commercialista Marco Soracco. Sono le richieste espresse questa mattina dalla Procura di Genova nell'ambito del delitto di Nada Cella, caso irrisolto dal 1996.

Le motivazioni 

Anna Lucia Cecere, ha detto la pm Gabriella Dotto durante la requisitoria, ha una "indole instabile che si sposa perfettamente con il delitto. Quello è stato un delitto di impeto, che manifesta una esplosione di rabbia e si sovrappone con la personalità di chi non sa contenere la rabbia. Nada è il pretesto per dare sfogo alla sua follia". Dal canto suo, il commercialista Soracco, "ha avuto paura di Cecere, ha constatato la pericolosità di quella persona. Ha avuto consapevolezza che accusare quella donna avrebbe comportato una accusa da parte sua. Per questo ha sempre mentito. È una vita che vengono ripetute menzogne ed è stato il principale responsabile dell'impunità di Cecere".

Cronistoria di un processo

Il processo, iniziato lo scorso febbraio, ha riportato alla luce un intreccio di gelosie, omissioni e silenzi che ha tenuto banco per tre decenni: Nada trovata in una pozza di sangue, con segni di un'aggressione feroce; un rapporto "nascosto" tra Cecere e Soracco; e la madre di lui, Marisa Bacchioni, che secondo l'accusa avrebbe ostacolato le indagini per proteggere il figlio. Elementi che la pm Dotto ha ripercorso in una requisitoria fiume, puntando il dito su un "mosaico limpido" di prove. La sentenza è attesa per il 18 dicembre prossimo.

  • 1996: prime indagini e sospetti iniziali
. Le indagini si concentrano su Soracco, unico indiziato principale, per il movente di un possibile passaggio di denaro in nero scoperto da Nada. Vengono esaminati diari e floppy disk della vittima, ma senza risultati decisivi. Una vicina segnala sospetti su Annalucia Cecere (28enne all’epoca, infatuata di Soracco), che aveva espresso gelosia verso Nada. A casa di Cecere vengono trovati bottoni simili a uno rinvenuto sotto il corpo della vittima (con scritta “Great Seal of the State of Oklahoma”), ma l’indagine su di lei dura solo pochi giorni e viene archiviata. Soracco è scagionato grazie a un alibi e test DNA negativi;
  • 1996-2005: il cold case viene archiviato per irrisolto. Emergono incongruenze, come la presenza insolita di Nada in ufficio di sabato mattina e testimonianze ritrattate (tra cui quella della mendicante che avrebbe visto Cecere sporca di sangue). Il delitto resta un giallo irrisolto, con sospetti su moventi misti (sentimentali e criminali);
  • 2005-2019: nel 2005 il fascicolo si riapre grazie ai diari di Nada. Nel 2006 vengono indagati due muratori per racket della prostituzione, ma senza legami col delitto. Nel 2011 emergono tre capelli non appartenenti alla vittima. Nel 2019 Cecere minaccia la criminologa Antonella Pesce Delfino (che lavora per la famiglia Cella), rivelando gelosia professionale e sentimentale verso Nada, legata a Soracco;
  • 2020-2023: la Procura di Genova, su impulso della criminologa Pesce Delfino e dell’avvocata Sabrina Franzone, riapre il caso nel 2020. Vengono riesaminati atti dimenticati, tra cui i verbali sui bottoni e intercettazioni. Cecere è iscritta nel registro degli indagati per omicidio volontario aggravato da futili motivi e crudeltà (gelosia per il posto di lavoro e il rapporto con Soracco). Soracco e sua madre Marisa Bacchioni sono indagati per favoreggiamento e false dichiarazioni. Nell’estate 2023, a Roma, viene ritrovata una scatola di reperti della scena del crimine (analizzati dal genetista Emiliano Giardina). A ottobre 2023, la Procura chiude le indagini e notifica l’avviso a Cecere;
  • 1 marzo 2024: il GUP di Genova proscioglie i tre indagati per insufficienza di prove, nonostante le parti civili (famiglia Cella) facciano ricorso. Emergono errori nelle prime indagini del 1996, come descrizioni incoerenti dei bottoni e omissioni su testimonianze contro Cecere;
  • Novembre 2024: la Corte d’Assise d’Appello di Genova annulla il proscioglimento e rinvia a giudizio Cecere per omicidio, Soracco e Bacchioni per favoreggiamento. Il delitto è descritto come “d’impeto”, motivato da invidia e frustrazione di Cecere verso Nada;
  • 6 febbraio 2025: 
inizia il processo alla Corte d’Assise di Genova. La pm Gabriella Dotto accusa Cecere di aver sfogato “rabbia e frustrazione” su Nada per gelosia. Testimonianze chiave includono Pesce Delfino e la sorella di Nada. Soracco e Bacchioni sono accusati di aver ostacolato le indagini.

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