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Cronaca

I residenti vorrebbero un presidio delle forze dell'ordine 24 ore su 24 e il prefetto di Imperia, Antonio Giaccari, sta valutandone la possibilità
2 minuti e 58 secondi di lettura
di Alessandra Boero
A sx Questore di Imperia Andrea Lo Iacono, in centro di spalle Flavio Di Muro e a dx il Prefetto Antonio Giaccari

"Per la prima volta dopo anni, abbiamo dormito tranquilli". Il commento dei residenti delle Gianchette a Ventimiglia a poco più di 48 ore dallo sgombero della tendopoli dei migranti lungo l'alveo del fiume Roja. Vorrebbero un presidio delle forze dell'ordine 24 ore su 24 e il prefetto di Imperia, Antonio Giaccari, sta valutandone la possibilità. "Vedremo", ha infatti dichiarato lasciando però intuire la difficoltà nel rendere operativo un provvedimento del genere. Non si sbilancia, anche perché diverse unità sono in pre-allerta per le mobilitazioni che stanno avvenendo in Francia e, non meno significativi e degni di attenzione, gli ultimi episodi di violenza a Sanremo. Due pestaggi, di cui uno gravissimo ai danni di un disabile, verificatisi nel giro di pochissime ore l'uno dall'altro. Giaccari deve fare i conti anche con le forze a disposizione rapportate alla densità del territorio. Sommando tutto questo, probabile sfumi già in partenza l'idea. Tuttavia conferma che a breve verranno installate nuove recinzioni e potenziati l'impianto di videosorveglianza e di illuminazione. 

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Si attendono novità anche sul Punto di assistenza diffuso

Si attendono novità anche sul Pad, punto di assistenza diffuso, nello specifico per uomini soli, al centro dell'incontro romano di ieri tra il sindaco Flavio Di Muro e il sottosegretario del Ministero dell'Interno, Nicola Molteni. Una soluzione  che dovrebbe concretizzarsi con l'affitto di moduli (40 posti letto) da posizionare in zona San Secondo all'interno del piazzale adiacente il Palasalute. I costi iniziali, per il primo anno di operatività, si aggirano intorno ai 250mila euro destinati, secondo l'analisi redatta dagli uffici comunali, a dimezzarsi nel giro di poco tempo. Si parla infatti, dal secondo anno in poi,  di 250mila euro. L'obiettivo dell'amministrazione comunale  è  garantire un punto di assistenza, brandine e servizi igienici, ai migranti in attesa di permesso o comunque a tutti coloro i quali non sostino a Ventimiglia con l'obiettivo di delinquere sul territorio. Il primo Pad, destinato a sole donne, madri e famiglie, aperto nell'aprile del 2024 e gestito dalla Caritas, si sta dimostrando una valida soluzione. Un'alternativa alla strada. 

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I residenti: "Migranti già tornati nel fiume"

Nell'attesa resta da capire cosa effettivamente accadrà in città nei prossimi giorni. I residenti delle zone 'più calde', a poche ore dallo sgombero,  hanno detto di aver visto diversi stranieri 'accampati' in zona cimitero e in fondo a via Tenda. "Qualcuno - specifica una signora delle Gianchette - era già nel fiume. Sentivo la musica provenire da dietro la vegetazione. Staremo a vedere. Qui, non vogliamo più nessuno.  Siamo stanchi e stufi di aver paura a uscire di casa. Speriamo di dormire tranquilli ancora qualche notte". Una speranza che tengono ben protetta affinché non si spenga velocemente. La statistica è a sfavore, a 3 sgomberi sono corrisposti, puntualmente, 3 nuovi insediamenti. Questa volta però il pugno appare decisamente più duro. Basti pensare che l'altro ieri, tutti gli stranieri trovati lungo l'alveo sono stati fermati, radunati e  identificati. "Se ci saranno degli irregolari o dei  pregiudicati sul territorio - aveva infatti dichiarato  il Prefetto poco prima dello sgombero - saranno trasferiti nei Cpr, gli altri nei Cas". Nei prossimi giorni si avrà un quadro più chiaro,  le soluzioni per garantire la sicurezza in città dovrebbero infatti essere rese note. Si lavora in parallelo tra accoglienza, presidi, ordine, legalità e decoro.

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