Cronaca

Le persone a bordo della Sea Watch 5 sono state recuperate dal mare cinque giorni fa, mentre viaggiavano in acque libiche su imbarcazioni di legno. Entrambi i natanti avevano persone sottocoperta esposte da giorni ai fumi dei motori
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di Aurora Bottino

LA SPEZIA - È atteso per domani l'attracco della nave battente bandiera tedesca Sea Watch 5 che, con a bordo 156 migranti salvati in mare, sta attraversando il mar ligure con destinazione La Spezia.

L'ex nave da rifornimento norvegese per piattaforme eoliche e petrolifere dovrebbe arrivare nel porto spezzino intorno alle 6, dove ci sarà ad accoglierla, al molo Italia, un presidio organizzato da Cgil, Arci, Anpi, Amnesty International La Spezia, Buon Mercato, Mediterraneo, Circolo Pertini, Leali a Spezia/Lista Sansa, Partito democratico, Rifondazione comunista, Partito comunista italiano, Italia viva, Alleanza verdi e sinistra, Federconsumatori, Circolo Operaio, Compagno è il mondo, Rete pace e disarmo La Spezia e Rete per la pace Sarzana.

Le persone a bordo della Sea Watch 5 sono state recuperate dal mare cinque giorni fa, mentre viaggiavano in acque libiche su imbarcazioni di legno. Entrambi i natanti avevano persone sottocoperta esposte da giorni ai fumi dei motori ma soprattutto senza ossigeno. Sulla prima, già ammassati, c'erano 35 persone. Sull'altra ben 121. Molti di loro sono stati subito trasportati sull'ospedale della nave e rimangono tutt'ora, seppur in condizioni più stabili, in cura.

La notizia arrivata a poche ore dal salvataggio dal ministero italiano dell'assegnazione del porto ligure come punto di attracco è stata subito contestata dall'equipaggio della nave della omonima Ong tedesca sui loro canali social. 

"Oltre 1.000 chilometri e quasi quattro giorni di viaggio. Lo sappiamo: l'assegnazione del porto lontano è pura molestia e parte di un gioco politico mortale per tenere le navi di soccorso civile lontane dalle zone di ricerca e soccorso. E ancora direzione La Spezia. Perché non possiamo lasciare che la nostra nave venga trattenuta. Perché non possiamo permettere che le persone anneghino perché le navi di soccorso sono bloccate" si legge su Facebook.

"Siamo sollevati dal fatto che i nostri ospiti sono ora al sicuro a bordo e che coloro che erano in condizioni critiche si stanno riprendendo. Usiamo i prossimi giorni insieme a bordo per prepararli alla loro lotta per il loro diritto di restare qui".

Intanto la macchina dell'accoglienza di Comune e Protezione Civile è al lavoro per preparare al meglio la zona di molo Italia. A bordo ci sono in totale 156 persone, di cui 37 donne e 43 minori (tra cui molti bambini e non accompagnati). Come spesso accade molti di loro verranno, dopo essere stati rifocillati, rivestiti e curati, spostati in altre regioni tramite pullman.

Foto di Géraldine Hofmaier & David Lohmueller